Pochi
se ne rendono conto ma il
nostro modo di agire e di muoverci nel mondo deriva dall'immagine che
abbiamo di noi stessi, da chi siamo convinti di essere.
Se qualcuno di voi ha mai recitato una parte sa esattamente di cosa
sto parlando: in quel momento non siete più il signor o la signora
“X”, ma il personaggio della vostra recitazione; agite come lui,
pensate come lui, vi sentite lui. La cosa simpatica, in tutto ciò, è
che gli altri vi identificheranno con l'immagine che avete di voi
stessi proprio perché i vostri gesti, e quindi il modo di
relazionarvi, sarà in funzione di chi siete convinti di essere.
Se
vi sentite persone insicure e incapaci di prendere decisioni, allora
i vostri gesti, la vostra posizione del corpo, il vostro sguardo, il
vostro tono di voce, insomma, tutto il vostro linguaggio del corpo
(che, come ho già avuto modo di spiegare in precedenti articoli, è
il responsabile di più del 90% di quello che comunichiamo)
trasmetterà al vostro interlocutore esattamente questa immagine di
voi, indipendentemente da quanto vi sforzerete di dare tutta un'altra
impressione. Se, invece, vi sentite persone sicure, sveglie e con la
soluzione sempre in tasca, allora anche in questo caso sarà questo il modo in cui la gente vi percepirà. Dunque, per semplificare, possiamo
dire che gli
altri penseranno di voi ciò che voi pensate veramente di voi stessi.
Nei fatti gli altri ci trattano esattamente come noi trattiamo la
nostra persona: siamo noi, senza nemmeno saperlo, a comunicare agli
altri come vogliamo essere trattati. A questo punto qualcuno potrebbe
pensare: “Allora la soluzione consiste semplicemente nel
convincermi
di essere la persona che sogno d'essere?”. La risposta è,
ovviamente, “Assolutamente no”. Ognuno di noi nasce con una
propria “vera natura” che, come un tesoro che è andato perduto
nelle profondità dell'oceano durante un naufragio, si è persa in
quella tempesta chiamata “Società”. Simulare una personalità
che non si è, quindi, alla lunga logora perché non agiamo in
funzione della nostra vera natura. E, oltre a questo, visto che non
si può recitare una parte per sempre, alla fine gli altri noteranno
la nostra “falsità” e ci tratteranno di conseguenza. Premesso
tutto ciò, vediamo come in pratica possiamo migliorare la nostra
immagine per vivere bene con noi stessi e anche con gli altri.
Per
semplificare, dividiamo il tutto in due fasi.
Fase
1: Scoprire la propria vera natura
Per
poter compiere questa fase con successo è sufficiente che vi
poniate, dopo esservi messi in uno stato di completo rilassamento in
una stanza isolata, queste seguenti domande:
- Quale tipo di personalità mi ha sempre affascinato sin da piccolo? (Visualizzate la figura nel modo più vivido possibile, come se, volendo, la si potesse toccare)
- La presenza di questa figura mi fa sentire propositivo, energico e pieno di vita?
- La personalità di questa figura sarebbe accettata con piacere dagli altri e dalla società in cui vivo?
Se
a ognuna di queste domande avrete risposto “Sì!” in maniera
ferma, convinta e senza il minimo tentennamento, allora potrete
passare alla “fase 2”, altrimenti tornate indietro e modificate
la figura.
Fase
2: Fate vostra la nuova immagine
Ora
osservate attentamente la figura che è di fronte ai vostri occhi.
Prestate la massima attenzione ai più piccoli particolari, ai gesti
più impercepibili, al modo in cui si relaziona con gli altri, al
modo di sorridere, al portamento, al tono di voce, a come risolve le
difficoltà. Fatto ciò, iniziate a identificarvi con quella figura,
fino a diventare quella figura. Adesso quella figura di prima non è altro che la vostra persona vista dall'esterno, come se vi avessero
ripreso con una telecamera. A questo punto, per completare
adeguatamente la “Fase 2”, dovrete dedicare una manciata di
minuti ogni giorno (magari la sera prima di addormentarvi) a
immaginare vividamente come la nuova immagine di voi stessi avrebbe
risolto una determinata situazione e come risolverebbe le situazioni che
dovrete affrontare a breve o a lungo termine.
Il
metodo descritto è fondamentale per migliorare la propria immagine.
Per capirne l'importanza è sufficiente pensare al fatto che parte di
esso (e cioè la “fase 2”) è costantemente utilizzata da tutti i
più grandi attori di Hollywood: nell'ambiente cinematografico è
conosciuto come Metodo
Stanislavskij.
Noi
possiamo gestire i nostri comportamenti solamente se filtrati
attraverso una immaginazione vivida, e non lavorando direttamente su
di essi. Vi faccio un esempio. Provate ad accelerare i battiti del
cuore comandandoglielo direttamente: è praticamente impossibile.
Adesso chiudete gli occhi e immaginate, in maniera vivida, di essere
inseguiti da un branco di cani randagi in un posto completamente
isolato mentre voi correte a più non posso per non farvi prendere:
molto probabilmente i battiti del cuore saranno saliti alle stelle!
Ecco perché è fondamentale identificarvi con l'immagine della
personalità che meritate di essere, perché soltanto compiendo
questo passo potrete dare inizio a una nuova ed entusiasmante vita.
micheleputrino@email.it
micheleputrino@email.it
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