Tutto
ciò che è nuovo rappresenta un rottura con ciò che siete stati
finora.
Fino
a questo momento avete agito, costruito e pensato in funzione delle
conferme derivate
dalle esperienze passate. E
così vi siete convinti che se ripetete ciò che avete fatto in
passato tutto andrà bene o, quantomeno, tutto
seguirà una certa linearità. Ma qualcosa, ad
un certo punto della vostra vita,
è cambiato: siete stati licenziati, gli affari hanno iniziato ad
andare male, la vostra compagna o il vostro compagno vi ha
abbandonato, una persona a voi cara muore all'improvviso, e tutto
questo senza un perché, senza nessuna spiegazione logica. È
accaduto e basta. Voi vi sforzate di cercare di capire dove avete
sbagliato ma, seppure in un primo momento credete di aver trovato i
vostri “passi falsi”, vi rendete conto che questi sono visibili
soltanto con il senno di poi, e che magari in quel momento sembravano
essi i passi sbagliati. E allora ecco che vi
convincete che
tutto ciò che suona
come “nuovo”
è
“male”
perché ciò che è avvenuto di “nuovo” nella vostra vita ha
portato soltanto distruzione. Rivolete il vostro guscio protettivo,
rivolete la vostra routine quotidiana dove sapete esattamente cosa
accadrà tra un po'.
Ciò
che è nuovo è veramente rischioso perché effettivamente
non si sa dove vi porterà. Ciò che è vecchio è familiare e,
quindi, giacché è conosciuto, rasserena; poi magari queste cose
familiari vi portano soltanto distruzione e sofferenza, ma almeno
sono di casa. Il nuovo no, il nuovo vi è sconosciuto; nel nuovo
potrebbe nascondersi ciò che avete sempre sognato, ma anche la più
atroce delle vostre sofferenze e la vostra fine. Nessuno lo sa. E
così vi ritrovate in un impasse:
dovete abbandonare il vecchio perché lì non c'è ciò che cercate
ma temete di lasciarvi andare al nuovo perché non avete la minima
idea di cosa potrebbe veramente accadere. E così ecco sorgere in voi
ansia e paura, tremate e vi sentite titubanti in qualsiasi cosa che
fate. Vi sentite sprofondare nell'angoscia
più oscura. Ma sentite che dovete crescere
perché, da sempre, sentite che soltanto crescendo avete modo di
sentirvi vivi.
E
per crescere esiste una sola strada: rinnovarsi;
e rinnovarsi significa cambiare.
Tutti vogliono cambiare ma è palese che serve coraggio
per poterlo fare.
Per
agire con coraggio nella vita è necessario avere una certa “visione
del mondo”, giacché non sono affatto sufficienti tecniche e
conoscenze per affrontare l'incertezza che si presenta con le novità
e con i cambiamenti. Infatti “nuovo”, come abbiamo capito, è
sinonimo di “ignoto” e l'ignoto non si affronta con la tecnica
che, per definizione, si
basa sull'iterazione di conoscenze acquisite. E allora, qual è
questa “visione del mondo” in grado di donarci il coraggio
per
cambiare?
“Tutto
scorre” diceva
Eraclito.
In sostanza con questa frase voleva affermare che l'intera vita è un
continuo cambiamento. Il nuovo
avviene perché è l'essenza stessa
della vita. Noi facciamo infatti parte di un “Grande Tutto” che
continua a scorrere; dunque
i cambiamenti continueranno ad avvenire, in
ogni situazione e in ogni modo,
che a voi piaccia o no. Se
quindi l'esistenza vi spinge alle novità e quinti ai cambiamenti,
questo vuol dire soltanto una cosa: essi sono necessari all'esistenza
stessa. E allora, se così stanno le cose, ha più senso opporsi ai
cambiamenti oppure “seguire l'onda” creata da qualcosa che è più
grande di noi? Anche se poi si
presenteranno dei
problemi, se seguirete le novità e i cambiamenti che si presentano a
voi percepirete che starete percorrendo la
vostra strada,
e cioè la via per cui siete nati. Se tutto ciò vi sembra strano,
chiedetevi come hanno fatto gli uomini e le donne del passato che
hanno sempre osato
percorrere
strade nuove e rivoluzionarie
a trovare il coraggio di azzardare, a
trovare il coraggio
di cambiare.
Calatevi per un momento nei loro panni e vi accorgerete che soltanto
la fiducia
nel fatto che ciò che accadeva di nuovo nelle loro vite, nel bene o
nel male, si presentava perché era la
loro strada.
Solo
e soltanto questo può dare una forza fuori dal comune per affrontare
il nuovo, per affrontare l'ignoto.
Noi
non possiamo fare niente per creare qualcosa di veramente nuovo con
il calcolo e il ragionamento perché, qualsiasi cosa che faremo in
questo modo, sarà un costruire su qualcosa che abbiamo già e quindi
di vecchio. Le vere novità le possiamo portare nella nostra vita
soltanto se accogliamo i cambiamenti che ci vengono donati
dall'esistenza. Ecco allora che gli uomini e le donne veramente
coraggiosi agiscono spontaneamente, al momento, “cavalcando
l'onda”.
Il
nuovo è, se mi permettete questo azzardo, “il messaggero del
divino”. Seguire il nuovo significa seguire la crescita e questo
significa,
a
sua volta,
seguire ciò per cui siamo chiamati. Solo chi segue e accetta
all'istante i cambiamenti agisce
con coraggio e serenità,
perché sente
che
sta
facendo quello che deve fare.
Perdiamo
gran parte delle opportunità e della bellezza della vita perché non
abbiamo il coraggio di seguire i cambiamenti. Smettiamola
di farci imprigionare dalle nostre paure e iniziamo a vivere seguendo
il possente
richiamo
del cambiamento.
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