Le
nostre vite sono governate dal Destino o siamo noi a decidere del nostro
futuro? In apparenza, se guardiamo agli eventi che capitano in natura, la
risposta sembra chiara: dal Destino. Tutto in natura è governato da leggi
universali inamovibili. Una pianta nasce in un certo luogo e si sviluppa in una
certa maniera perché sono le condizioni esterne ad "obbligarla" a essere così com'è... o almeno questo è ciò che tendiamo a credere.
Se osserviamo con attenzione gli animali ci accorgiamo che i loro tratti e le
loro caratteristiche rispecchiano esattamente ciò che gli richiede l’ambiente
in cui sono nati. Pare ovvio, quindi, che la stessa cosa deve valere per
l’uomo. Ed è così, infatti, che per migliaia di anni gran parte delle varie
civiltà che si sono susseguite sulla terra hanno interpretato la vita degli
uomini. Per i greci e i romani, la vita era governata dalle Parche che tessevano in continuazione il
destino degli uomini e contro cui anche gli dei erano impotenti (venivano
chiamate anche Fatae proprio per
indicare il loro ruolo di tessitrici del Fato; non a caso questo nome è stato
usato e continua a essere utilizzato per designare, nelle favole, quegli esseri
che intervengono quando le cose sembrano andare per il peggio). Nella cultura
Indù tutte le azioni di ogni uomo e di ogni donna sono dettate dal proprio karma, contro cui nessuno può fare
niente. Anche nella cultura cristiana, soprattutto quella cattolica, sebbene
contempli il “libero arbitrio”, è pur sempre presente il “volere di Dio”. Insomma,
nelle considerazioni della maggior parte degli esseri umani la vita è sempre
più stata “destinata” che “voluta”. Vox
populi, vox Dei?
Ora
viene da chiedersi: se accettiamo che tutto è predeterminato, allora questo
vuol dire che ogni cosa e ogni evento esistono perché devono esistere; ma se le cose stanno effettivamente così, non sarà
forse vero che l’uomo che sente la necessità di “volere” deve realizzarla
proprio perché richiesta dal Destino? Ecco allora che tutto si semplifica: che
le nostre vite siano o no governate dal Destino, il fatto stesso che esita la
Volontà significa che la dobbiamo mettere
in pratica.
Tutte
quelle cose che hanno fatto diventare la Civiltà ciò che tutti conosciamo sono
nate sempre dal volere di qualcuno. Non esiste invenzione – sia essa la
creazione di una nuova forma di stato, di una nuova legge morale o di un nuovo
oggetto tecnologico – che non sia nata da un atto di volontà. E questo perché
non può esistere creazione senza volontà.
Quando
vogliamo ottenere qualcosa, in noi si accende quella fiamma che ci fa provare
quella sensazione che ci dice che tutto è possibile, che tutto è plasmabile.
Sentiamo tutte le nostre energie dirigersi verso un’unica direzione e iniziamo
a notare tutte quelle cose che ci potranno essere utili per poter realizzare
ciò che desideriamo. Iniziamo a sentir scorrere nelle nostre vene un’energia vitale
di cui fino a poco prima non conoscevamo nemmeno l’esistenza. Tutto diventa “magico”.
Eppure, per quanto “magica” possa sembrare, questa sensazione ha una
spiegazione razionale e scientifica, e quindi è del tutto naturale.
Vi
è mai capitato di comprare un oggetto che avete fortemente desiderato (una
macchina, un orologio, un paio di scarpe…) e proprio nei giorni in cui iniziate
a gustarvelo vi sembra che tutti siano corsi ad acquistarlo a loro volta?
Normalmente quello che passa per la testa in questi casi è: “Deve essere uno
degli oggetti più desiderati al mondo!”; oppure: “È una congiura contro
di me!”. Naturalmente la realtà è un po’ diversa. Quello che avviene è la
sollecitazione del nostro sistema di
attivazione reticolare (SAR), cioè quel sistema che ci porta a prestare
maggiore attenzione a ciò che notiamo; e poiché il nostro inconscio è
totalmente preso dal nostro oggetto desiderato, notiamo tutto ciò che ha a che
fare con esso! Il SAR è una “tecnica” che si è sviluppata durante la nostra
evoluzione, fondamentale per poter cacciare nella giungla. Ovviamente è
fondamentale anche oggi, sebbene gli obiettivi siano cambiati. Quando attiviamo
il SAR, focalizziamo tutte le nostre attenzioni su tutto ciò che ci può essere
utile per il raggiungimento del nostro obiettivo. E questo senza sforzarci di
farlo! Ne consegue quindi che più “vediamo” soluzioni che ci possono avvicinare
al nostro obiettivo, più entriamo in uno stato di estasi, eccitazione ed
entusiasmo. Ma per dare avvio a tutto ciò è necessario, prima di tutto, un atto
di volontà, un dire “io voglio…!”. E deve essere ben chiaro ciò che si vuole perché
il nostro SAR deve sapere perfettamente cosa cercare. Nonché deve essere anche
qualcosa di fattibile con i mezzi che il nostro mondo ci dona (dire: “Voglio
andare sulla luna a piedi!” non fa altro che mandare in tilt il nostro SAR). È importante anche
perseguire con tenacia ciò che vogliamo perché è necessario dare il tempo al
nostro SAR di notare ciò che ci servirà per ottenere l’obiettivo.
Ecco
dunque il grande potere della Volontà. Essa ci guida verso nuovi orizzonti,
trova soluzione ai nostri problemi e ci immerge in una linfa di energia vitale
che ci dona salutare ebbrezza e una inesauribile voglia di vivere.
micheleputrino@email.it
micheleputrino@email.it
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