È più facile ottenere l’amicizia di
una persona facendo di tutto per farla interessare a noi oppure mostrando un
semplice interesse nei suoi confronti? Naturalmente la risposta esatta è la
seconda. Eppure la maggior parte di noi applica con insistenza la prima,
ottenendo come solo risultato quello di annoiare in maniera cronica chi ci sta
ascoltando. Il problema principale – in questo caso come in qualsiasi altro quando abbiamo a che fare con le relazioni umane – è sempre lo stesso: l’egoismo.
Inconsciamente
siamo sempre portati a far ruotare tutto intorno a noi. E questo generalmente
non piace a nessuno per il semplice fatto che a nessuno piace sentirsi “assoggettato”
a un altro individuo. Questo “meccanismo” egoistico non è una cosa che si può
eliminare con uno schiocco di dita; esso infatti è radicato in noi sin dalla
notte dei tempi per motivi di autoconservazione: quando il tuo mondo è la
giungla non c’è molto da discutere con le belve feroci: in quei
casi o fuggi o combatti; ergo, si tratta di difendere la tua natura fisica che,
in una tale realtà, è tutto ciò che sei. Ma oggi ci siamo evoluti, e questo
significa che il nostro vissuto quotidiano si basa tutto sulle relazioni con
gli altri: non a caso infatti diciamo di vivere in una “società”. E in una
società, per dirla con le parole di Alfred Adler, «Colui che non è interessato
ai suoi simili dovrà affrontare grandi difficoltà nella vita e arrecherà gravi
danni agli altri. È da individui come questi che nasce il fallimento umano».
Può sembrare un’affermazione un po’ troppo esagerata ma se ci riflettete attentamente
non vi sarà difficile comprenderne la veridicità.
Un tempo era più facile essere egoisti facendo finta di essere delle “sante
persone”. Insomma, nei tempi passati era molto più facile essere ipocriti. E la cosa funzionava. Oggi invece
è molto più difficile che questo atteggiamento abbia successo: la gente in media è, per tutta una serie
di motivi, molto più intuitiva. La maggior parte degli individui del XXI secolo
individua all’istante chi agisce per i propri interessi. Ecco perché quando poi
ci capita di vedere persone veramente non-egoistiche (buoni esempi
contemporanei sono l’attuale Papa Francesco o il Dalai Lama), proviamo una
piacevole sensazione che va al di là di ciò in cui crediamo. Ne consegue che oggi tutti noi tendiamo in modo naturale ad
allontanarci da chi percepiamo come egoista e ad avvicinarci a chi sentiamo che
non lo è. Dunque anche da un punto di vista egoistico non conviene più essere egoisti!
Da sempre, e
oggi più che mai, le persone sono attratte da coloro che sentono che non le
giudicheranno e che dimostrano, quindi, interesse
per ciò che a loro interessa. Ma bisogna stare attenti: questo non
significa “io faccio un favore a te così tu farai un favore a me”. Fare questo è “fare un baratto”, e i baratti si fanno sempre per interessi (e quindi “tra
egoismi”) e, come abbiamo detto, la percezione di ciò alla gente non piace. Se
dunque volete lasciare una buona impressione, non agite mai in questo modo ma
interessatevi a quello che state ascoltando in maniera sincera. A questo punto qualcuno
starà pensando: “E se a me non interessa per niente ciò che l’altro sta
dicendo?”. Vi insegno un trucco: quando avete a che fare con un’altra persona
(che sia un cliente, un’amica, la vostra compagna o il vostro compagno o
chiunque altro), pensate che ogni cosa al
mondo è connessa con un’altra; a quel punto, dopo che vi sarete abituati a
vedere come vera questa affermazione e quindi a farla vostra, vi scoprirete ad
ascoltare con attenzione ciò che l’altra persona sta dicendo cercando un
collegamento, una connessione con ciò che pensate voi o con una vostra
esperienza. Il vostro interlocutore leggerà questo sincero interesse nei vostri
occhi e ne sarà entusiasta, vedendovi come una persona da tenere accanto nella
propria vita. Ma, anche in questo caso, prestate attenzione: non cadete nel
classico errore di considerare come “giusto e bello” quello che l’altro dice in
accordo con i vostri pensieri e come “sbagliato e stupido” ciò che è in
disaccordo. Ricordate sempre che ogni cosa ha un suo perché in questo
mondo, anche se è opposto a quello che noi crediamo. Avere una tale visione non
significa “far finta di accettare”, ma molto più semplicemente rispettare. Poi
magari, dopo aver ascoltato, si può esprimere anche il nostro disaccordo e
preferire non continuare una relazione con quella persona, ma bisogna farlo
sempre con rispetto e quindi – che poi
è il vero e profondo significato di questa parola – restando consapevoli che anche quella posizione
così lontana da noi ha il suo perché. Se faremo questo, anche colui che un
giorno potrebbe diventare un nostro “nemico” conserverà una buona impressione di
noi.
Ave Sommo Dominus Pilis , le tue parole sono luce per il nostro cammino.
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