Il padre della
“scienza motivazionale”, Napoleon Hill, ha scritto che «la persuasione è
l’ingrediente magico che vi aiuterà ad avanzare nella vostra professione o
azienda e a costruire rapporti umani felici e duraturi». Sono d’accordo con il
concetto (anche perché questa è esattamente la filosofia di questo blog), ma la
parola “persuasione” proprio non mi piace: puzza troppo di “manipolazione”. Meglio
usare un sinonimo. Io preferisco essere “convinto” più che “persuaso”. Detto ciò, vediamo
di scoprire queste sette regole,
tratte dal celebre lavoro di Robert Cialdini Le armi della persuasione (appunto…).
1. Per ricevere prima bisogna dare.
Gli esseri umani si sono praticamente evoluti sullo scambio reciproco di beni,
servizi e favori. È
essenzialmente quella cosa che noi oggi chiamiamo lavoro. Appare chiaro quindi che, dopo aver attuato per migliaia di
anni quest’azione, contraccambiare è diventato per noi qualcosa di naturale e
istintivo. È
questa, infatti, la prima regola su cui si basa un buon comunicatore: dona per primo per poi poter ricevere.
Il contraccambio è usato sia dai filantropi, che donano beni per ricevere un
sorriso, che da chi cerca di rifilarti qualcosa. Avete presente quei venditori
ambulanti che si avvicinano dicendo che il fiore che vi stanno porgendo è un
regalo ma poi pretendono qualche euro in cambio? Ecco, si basano esattamente sul
primordiale principio di reciprocità: sanno che una volta preso il fiore in
mano vi sentirete obbligati a contraccambiare! L’identica cosa succede con le
parole e le idee: prima dovete dare consenso a quelle del vostro interlocutore,
poi lui si sentirà obbligato a fare
la stessa cosa con le vostre.
2. Fare quello che si dice.
Agli altri piacciono le persone che fanno corrispondere alle proprie parole i
fatti. Queste persone ispirano sicurezza. E chi non vorrebbe avere vicino una
persona che “sa il fatto suo” e che quindi ci può essere di sostegno e di aiuto
nei momenti di difficoltà? E chi non ascolterebbe con estrema attenzione una
persona le cui parole sono in pratica fatti?
3. La gente crede a ciò che afferma
la maggioranza.
Vi è mai capitato di andare in un locale, fare la fila per un’ora e, una volta
entrati, trovarlo mezzo vuoto? Al che nasce spontanea in voi la domanda: “Ma
per quale accidenti di motivo ci hanno fatto entrare con il contagocce?”.
Risposta: perché così la gente che passa e vede tutta quella gente dice:
“Cavolo! Guardate quanta gente! Quel posto deve essere fichissimo! Andiamoci
anche noi!”. Morale della favola: se volete convincere molte persone, il
difficile è creare il primo gruppetto di ferventi sostenitori; poi le altre persone
inizieranno a sostenervi semplicemente perché lo fanno gli altri.
4. Ispirare simpatia.
Quante volte vi è successo di uscire per la prima volta con una persona a cena
e notare che l’atmosfera diventa sempre più piacevole, e la persona sempre più
simpatica, man mano che si susseguono frasi del tipo “Ma veramente? Anch'io!”? Ognuno
di noi trova simpatiche le persone che ci somigliano. Ergo, se volete essere simpatici – passo fondamentale per risultare
convincenti – cercate e marcate i punti in comune con il vostro interlocutore.
5. Essere autorevole. Innanzitutto
bisogna distinguere l’autoritario dall'autorevole. L’autoritario è un arrogante
che tiene il potere a forza di minacce; di conseguenza risulta incredibilmente
antipatico (e sappiamo quant'è importante la simpatia per convincere). È autorevole, invece,
chi viene percepito come ben preparato in una certa materia; per questo motivo
diventa qualcuno degno di essere ascoltato. È quindi importante essere preparati
per apparire autorevoli e convincenti.
6. Più è difficile ottenerlo, più è
desiderato. Non c’è essere umano, adulto o
bambino che sia, che non desidera avere ciò che è raro. Anche questo è un
fattore evolutivo. Un tempo le cose importanti e necessarie, come il cibo, l’acqua,
il ferro o il fuoco, scarseggiavano. Di conseguenza è rimasta impressa in noi l’idea
che le cose importanti e necessarie sono rare. Fate capire che ciò che
predicate non è facile da ottenere ma che, dopo i necessari sacrifici, avrà il
potere di rivoluzionare le loro vite. La gente vi seguirà.
Questi
sono i sei punti che qualsiasi buon comunicatore applica normalmente. Ma io vi
ho parlato di sette regole. L’ultima
non è analizzata nello specifico come le altre sei dall'opera di Cialdini,
eppure è quella che rende le altre sei assolutamente vincenti: 7. Essere onesti. Attenzione! Questo
non è un discorso moralista! Sto parlando di una cosa molto pratica. Le
persone, se applicherete le sei regole sopra descritte, si convinceranno di quello
che direte e vi seguiranno. Ma se un giorno dovessero rendersi conto che tutta
la vostra “operazione” non è stata altro che un raggiro, allora vi volteranno
le spalle e nessuno si fiderà più di voi.
Ciò nonostante, se seguirete tutte e sette le regole descritte, ci sarà una buona possibilità che possiate diventare la prima o il primo presidente degli Stati Uniti d’Europa! (In quel
caso, ovviamente, io mi prenderò tutto il merito!)
micheleputrino@email.it
micheleputrino@email.it
Continuerò a seguirti sul blog! Ogni articolo è sempre più interessante! =D
RispondiEliminaGrande Michele! Mi e' piaciuto un sacco questo articolo! si potrebbe parlare di queste cose per ore ma sei riuscito a sintetizzarle benissimo in poche righe!bisogna notare pero' che benche' queste regole siano secondo me molto efficaci e potenti se applicate nella vita di tutti i giorni, la cosa veramente difficile e' proprio questa! ovvero fare in modo che diventino parte di te e che non siano solo delle regole che tu segui alla lettera. sarebbe interessante sapere come si potrebbe giungere naturalmente a cio'...un saluto
RispondiEliminaEmanuele