venerdì 18 ottobre 2013

L’importanza di un Grande Futuro

In un mondo pieno di contrasti e diverse opinioni, sembra che soltanto un’idea riesca a mettere tutti d’accordo: non esiste più un futuro ad attenderci. Questo “non riuscire a vedere un futuro” risulta essere una vera e propria maledizione per il nostro vivere perché, come scriveva giustamente Nietzsche, «Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato». Non avere un futuro a cui guardare, quindi, equivale a non avere un presente, a compiere azioni di cui non vediamo il senso, a vivere un presente eternamente angoscioso. Eppure il problema non consiste nel fatto che “effettivamente” non esiste più un futuro verso cui andare ma, più semplicemente, come abbiamo già accennato, che non riusciamo più a vedere un futuro.
Se guardiamo alla storia umana, possiamo notare che i periodi di massima prosperità corrispondono esattamente ai periodi in cui gli ideali di un popolo sono stati più forti. Non solo. In quei periodi il modo di vivere delle persone era fortemente influenzato dall’ideale dominante. E, ricordiamolo, un ideale nasce e prende fortemente piede tra la gente soltanto quando garantisce un grande e prosperoso futuro in chi lo fa proprio. Così è stato durante la Roma Antica, con il Cristianesimo, con il Comunismo, con il Capitalismo e con tutte le altre ideologie che hanno creato grandi società. Ora, è importante notare che i momenti di “caos esistenziale” sono apparsi proprio tra la fine di un’ideologia e l’inizio di una nuova. E questo perché l’essere umano ha l’esigenza fisiologica di avere una direzione cui guardare, di un futuro verso cui andare.
Il cervello umano è diventato quel meraviglioso organo che oggi tutti possediamo proprio grazie al continuo trovare nuove soluzioni per ottenere ciò che si desidera, fosse questo desiderio l’evitare di essere sbranati da un leone, il procacciarsi del cibo o l’andare sulla luna. Ma per poter desiderare qualcosa bisogna sapere cosa si vuole; e per sapere questo bisogna avere in qualche modo, conscia o inconscia che sia, una visione del futuro che si vuole raggiungere. Se questa “visione” non c’è o non è chiara, la nostra mente comincia a vagare convulsamente da una parte all’altra, alla disperata ricerca di qualcosa da seguire. Non è difficile comprendere, quindi, che da una siffatta situazione nascano stati di ansia e angoscia, fino a cadere nella più completa disperazione. È quindi di fondamentale importanza per ogni singola persona avere una chiara visione del futuro che immetta in noi una forte gioia e un forte entusiasmo per quello che ci aspetta. È possibile tutto ciò in questa nostra epoca così nichilista? La risposta è: Sì. Utopia? Un bel sogno a occhi aperti? No, nella maniera più assoluta. E sapete perché? Perché tutto è in continua evoluzione. Questo significa che tutto procede in avanti verso un continuo miglioramento, perché l’intero nostro universo è in continua espansione.
Immaginate di essere immersi in un flusso che continua a spingere in avanti, espandendosi e accelerando sempre più nello spazio e nel tempo. Lo avete fatto? Bene. Ora smettete di immaginare e guardate alla vostra vita e al mondo che vi circonda, perché è esattamente quello che avevate immaginato. Tutto è in continua evoluzione ed espansione, e voi non ne siete esclusi. Tenete bene in mente questa immagine del flusso universale. Riflettendoci spesso gradualmente comprenderete, come per magia, ciò che dovete fare perché ognuno di noi è parte di questo “sistema”, giacché ognuno di noi ha un preciso ruolo da svolgere. Ma per poter far emergere questo nostro “ruolo”, questo nostro “essere”, dobbiamo comprendere cosa sta succedendo intorno a noi e verso dove tutto si sta muovendo. Siamo come una ghianda: questa ha già in sé tutto quello che serve per diventare un’enorme quercia, ma deve trovarsi nel giusto terreno; a quel punto non sarà il terreno a dare ciò che serve alla ghianda per diventare quercia, ma sarà il “potenziale per diventare quercia” – quindi il suo “ruolo”, il suo “essere” – ad attirare a sé ciò che gli serve e a ignorare il resto. Tutto in natura funziona così, noi compresi. Se ci collochiamo nel giusto posto, il nostro “essere” sorgerà e si nutrirà da sé, trasmettendoci tutta la gioia e l’entusiasmo che soltanto il “sentirci vivi” ci può donare. Come abbiamo detto, però, è necessario trovare “il giusto posto” e questo può essere scoperto soltanto comprendendo la natura evolutiva delle forze che ci circondano. Ma basta veramente poco per comprenderlo: basta osservare con attenzione ciò che ci circonda.

Una volta, riferendosi ai problemi dei giovani di oggi, Umberto Galimberti ha detto: «Se il futuro è diventato imprevedibile, non retroagisce come motivazione». Ebbene, se noi piccole ghiande comprendiamo e ci posizioniamo in quel terreno che si chiama evoluzione, allora il futuro aprirà le sue porte facendoci vedere magnifiche querce immerse in un giardino fiorito; e allora sapremo che quelle magnifiche querce siamo noi.

micheleputrino@email.it

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