Ogni giorno si presentano, alla porta della nostra mente, astuti tentatori
che hanno come unico fine il trascinarci in un inferno dall’anticamera
furbescamente agghindata da piacevoli forme e rilassanti colori. Questi tentatori
si chiamano Intristisciti, Sconfortati e, soprattutto, Arrenditi. Sono
tentatori perché ci fanno credere che seguendoli vivremo momenti più piacevoli,
più belli, più rilassanti. In realtà non fanno altro che attirarci in trappole
mortali dandoci dei piacevoli zuccherini.
Nella vita esiste una specie di “legge
universale” che nella sostanza afferma: “Da ciò che è piacevole nell’immediato
deriverà molto probabilmente un danno nel futuro; da ciò che crea difficoltà al
momento scaturirà, invece, se ben sfruttato, un vantaggio”. Questa “legge” la
si può constatare ovunque. Fare dello sport costa molta fatica al momento, ma
sul lungo periodo produce importanti risultati per la nostra salute. Evitare di
abbuffarsi di cibi ricchi di grassi e di zuccheri non è di certo la cosa più
piacevole del mondo, ma sappiamo quanto è importate. Così come per le droghe:
all’inizio possono far anche sentire una persona come appartenente alla cerchia
degli dei, ma alla fine, come si sa, faranno soltanto a pezzi il proprio
sistema nervoso e, cosa che non viene quasi mai ricordata, la propria forza di
volontà.
Mai abbandonarsi alla demoralizzazione e alle tentazioni che la “facile via” ci propone: ne conseguirebbero soltanto guai. Quando si
viene sconfitti esiste soltanto una strada da intraprendere: sfruttare quello
che è successo a proprio vantaggio, individuando il “perché” è accaduto e
utilizzandolo come spunto e mezzo per costruire una nuova strategia che si
adatti perfettamente alla nostra persona, affinché ci porti al successo. Se non
ci muoviamo per “tentativi ed errori” non riusciremo mai a creare nulla di
nuovo; e se non creeremo nulla di nuovo nelle nostre vite, resteremo per sempre
vincolati alla vita che abbiamo sempre vissuto. Ma l’essere umano vuole cambiare, per migliorandosi e ottenere sempre di più ogni giorno. Per fare questo, però,
come abbiamo già intuito, esistono due binari che bisogna percorre:
Rischio e Tenacia.
Quando Napoleone Bonaparte venne deportato a
Sant’Elena, tutti erano convinti che per l’uomo che un tempo aveva regnato dalle
piramidi d’Egitto alle distese ghiacciate della Russia le porte della storia si fossero
definitivamente chiuse, e nel peggiore dei modi possibili. Napoleone, invece,
uomo estremamente tenace qual era, non conosceva la parola “abbattimento”. Prendendo
a esempio Gesù affermava: «Se Gesù Cristo non fosse morto in croce, non
sarebbe Dio. È il suo martirio che ha parlato all’immaginazione dei popoli». E
così diede inizio alla ricostruzione di quell’immagine che lo consacrerà per
sempre come uno dei più grandi uomini della storia giacché, come era solito
dire, «Se fossi morto sul trono, nelle nuvole dell’onnipotenza, sarei rimasto
un problema per molta gente. Oggi, grazie alla sventura ogni giorno che passa
mi spoglia della pelle del tiranno». A così tanto può arrivare la tenacia e la
capacità di sfruttare gli eventi negativi a proprio vantaggio.
La vita ci chiede di essere più forti degli
eventi negativi, di rialzarci ogni volta che cadiamo. Inconsciamente crediamo
che i vincenti non perdono mai. Con questa convinzione in testa, arriviamo
facilmente alla conclusione che poiché abbiamo subito tante sconfitte, noi non
saremo mai dei vincenti. È una convinzione sciocca. I veri vincenti non sono coloro
che non cadono mai (non esistono persone di questo genere!), ma coloro che si
rialzano dopo ogni sconfitta, sfruttandola a proprio vantaggio. Tutte le
persone di successo hanno dovuto affrontare le pene dell’inferno; a
differenziarli dagli altri è stato, semplicemente, il fatto che non si sono mai
arresi. Arrendersi non solo è facile, ma anche piacevole. Rialzarsi e
combattere, invece, richiede fatica, dolore, sofferenza. Richiede squarci
sanguinanti nel proprio spirito. Ma, proprio come un taglio sulla pelle diventa
ancora più resistente quando è guarito, così avviene per le sofferenze che la
persona tenace ha subito: dopo una sofferenza, se resistiamo e riprendiamo la
nostra marcia, diventiamo ancora più forti. Tutti si ritrovano ad affrontare difficoltà tanto pesanti quanto le nostre; magari le subiscono in forma diversa dalla nostra, ma l’intensità
è la stessa, se non superiore. Qual è il segreto delle "persone vincenti"? Loro
resistono: ecco perché vincono. Tutti noi abbiamo questa capacità, ma è necessario smettere di aver paura di agire e, soprattutto, di soffrire. Ci saranno lunghi
periodi in cui il fato ci sarà avverso, sbaglieremo e magari faremo anche
gravi errori, ma dobbiamo rialzarci sempre e continuare a combattere. Soltanto
così avremo modo un giorno di svegliarci e di sentirci vincenti e pieni di
vita. E da quel giorno, parafrasando Marco Aurelio, quando la sofferenza ci sorriderà, noi gli sorrideremo di rimando.
micheleputrino@email.it
micheleputrino@email.it
Niente è più vero! Solo con il sacrificio si raggiungono gli obiettivi!
RispondiEliminaMatilde
Concordo assolutamente con te cara Matilde! ;)
EliminaPer me la sofferenza è sentita soltanto nella sfera affettiva.
RispondiEliminaNel lavoro invece è diverso, la delusione si trasforma in voglia di riscatto, il sacrificio in determinazione, la perdita in insegnamento, la fatica in soddisfazione. Tutto ciò per raggiungere un obiettivo che deve essere sempre accompagnato da un sogno.
Marian
E' bello sentire persone come te, Marian, che hanno dei sogni come obiettivi... Continua così!
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