Diventate più comprensivi e aperti rispetto agli altri
ed evitate di presumere di sapere ciò che gli altri vogliono o ciò che è bene
per loro. Questo è un
principio assoluto nella buona comunicazione che porta a una quantità
incredibile di vantaggi.
Troppo spesso apriamo una discussione pretendendo di
sapere già come la pensa il nostro interlocutore. E invece, prima di credere di
sapere, dobbiamo sforzarci di capire.
La presunzione, non dimentichiamolo mai, è sempre solo e soltanto distruttiva.
Tempo fa una persona si ritrovò in una strana e non
piacevole situazione. La sua ormai ex fidanzata lo aveva accusato, da un giorno
all’altro, di averla tradita. Non solo. Le sue accuse non si riferivano a un
singolo evento: era convinta che il tradimento fosse qualcosa di ordinario
nella vita di lui e che tutta la gentilezza e tutte le attenzioni che le rivolgeva
non erano altro che delle “tecniche” per mascherare la sua vera natura. Tanto convinta che lo affermava con forza a tutti i loro
amici per anni, anche dopo la loro separazione. Da dove aveva tratto tutta questa
certezza? A quanto pare da un suo incontro casuale con le colleghe di lavoro di
lui. «Gli sguardi e gli ammiccamenti erano inequivocabili!» affermava lei con
assoluta certezza. E se le si chiedeva: «Ma ne sei sicura?», rispondeva:
«Certo che ne sono sicura! Io su queste cose non mi sbaglio mai!». La sua convinzione alla fine persuase tutti. E il povero ragazzo si ritrovò in una
condizione che mai si sarebbe aspettato: essere considerato un bugiardo, un
falso, insomma, una persona del tutto priva di etica, di valori. Tutto ciò proprio a lui, che per tutta la vita aveva lottato per
affermare il contrario. E ora, invece, si ritrovava non solo ad essere
“incriminato” di qualcosa che lui aveva sempre ritenuto indecente, ma
addirittura a veder accusare tutte le sue azioni come “maschere” per nascondere
la realtà. Per fortuna la storia si concluse, almeno in parte, in maniera positiva: molti
dei suoi amici capirono che si era trattata molto probabilmente solo di un'esagerazione. Dico “almeno in parte” perché in molti – se non in tutti – è
rimasto il dubbio che quella storia fosse vera.
Purtroppo è un aspetto molto comune nell’essere umano
quello di restare legato a “luoghi comuni”. Ed è proprio da questi
“luoghi comuni” che spesso prendiamo
quelle idee che poi ci portano a credere con certezza che se quella persona è
vestita in un certo modo è uno “sfigato”, mentre se è vestita in quell’altro è
un “vincente”.
Se vogliamo essere apprezzati per quello che siamo dobbiamo innanzitutto imparare a essere noi i primi ad apprezzare. E di certo, affinché ciò avvenga, non possiamo rivolgerci alle persone che incontriamo con presunzione, perché questo ci porta a percepire l'interlocutore attraverso “leggi” che altri hanno dettato (i famosi “luoghi comuni” per l’appunto). Dobbiamo comportarci con gli altri in maniera sinceramente rispettosa; questo significa che quando parliamo con loro dobbiamo rivolgerci con interesse sincero e non, invece, facendo di tutto per porre l’attenzione soltanto su di noi. Solo così potremo entrare in empatia con la persona che abbiamo di fronte e far nascere una simpatia reciproca che potrà portare vantaggi, immediati o futuri, a entrambi.
Se vogliamo essere apprezzati per quello che siamo dobbiamo innanzitutto imparare a essere noi i primi ad apprezzare. E di certo, affinché ciò avvenga, non possiamo rivolgerci alle persone che incontriamo con presunzione, perché questo ci porta a percepire l'interlocutore attraverso “leggi” che altri hanno dettato (i famosi “luoghi comuni” per l’appunto). Dobbiamo comportarci con gli altri in maniera sinceramente rispettosa; questo significa che quando parliamo con loro dobbiamo rivolgerci con interesse sincero e non, invece, facendo di tutto per porre l’attenzione soltanto su di noi. Solo così potremo entrare in empatia con la persona che abbiamo di fronte e far nascere una simpatia reciproca che potrà portare vantaggi, immediati o futuri, a entrambi.
Michele Putrino
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