Nell’arco
della vita è capitato a tutti noi di attraversare difficoltà che sembrano
impossibili da superare, che ci opprimono, che calpestano il nostro animo.
Sentiamo di perdere la voglia di rialzarci. Sentiamo di aver smarrito il desiderio di
continuare a vivere. E questo solo se le difficoltà sembrano impossibili. Se poi, invece,
è accaduto qualcosa di spaventoso che ci ha colti del tutto impreparati, che
magari porta con sé la distruzione di tutto quello che abbiamo costruito, di
tutto quello che abbiamo amato, di tutto quello in cui abbiamo creduto, allora
non solo perdiamo le forze per continuare a lottare ma iniziamo a odiare
chiunque e qualsiasi cosa. Sentiamo che la vita
ci ha preso in giro e che, quindi, non ha più nessun senso rispettare le sue
regole. Questo perché siamo convinti che a ogni nostro sforzo, a ogni nostro
sacrificio debba corrispondere un premio, non certo una sofferenza. E così ecco farsi strada in noi la disperazione, che ci afferra e ci trascina sempre più giù, nelle
profondità di un mondo privo di qualsiasi senso.
Eppure, in questo mondo in cui sembra regnare soltanto il disastro, l'inesorabile rovina, ci sono persone che hanno perso il lavoro e, dopo aver
lottato con tenacia, si sono rifatte con un lavoro migliore del precedente; ci sono sognatori che, dopo essere stati derisi da chiunque per le
loro “strampalate” idee, sono poi stati osannati come brillanti menti; ci sono
persone che hanno passato pene dell’inferno per delle malattie che poi sono
riuscite a sconfiggere; ci sono professionisti e imprenditori che sono caduti
completamente in rovina, sommersi da una valanga di debiti, eppure sono
riusciti a rialzarsi e a creare qualcosa di più grande e di più bello di quello
che avevano prima; ci sono idealisti che, dopo aver trascorso quasi trent’anni
in carcere, sono riuscire a portare a compimento la loro causa.
Nei
momenti di difficoltà siamo simili all’escursionista che si è perso in una
foresta e che, sfiancato, vorrebbe lasciarsi morire appoggiato a un albero. Ma,
proprio come l’escursionista, quel pensiero deve essere letto come il segnale
che ci dice che è arrivato il momento di compiere uno sforzo che va al di là di
quello che normalmente viene ritenuto umanamente possibile. Sì perché anche
nelle situazioni in cui tutto sembra impossibile, in cui tutto appare inevitabilmente
destinato alla rovina, una strada che ci riporta verso il nostro giusto cammino,
per quanto nascosta, esiste. E questo perché nessuno di noi è venuto in questo
mondo per caso.
Quando
tutto sembra andare storto, l’unica cosa a cui non bisogna pensare è la resa. Quando
tutto sembra sbagliato, irreale, assurdo, privo di qualsiasi umanità e
giustizia, possiamo abbassarci, indietreggiare, strisciare se necessario, ma
solo e soltanto per aspettare il momento che ci consentirà di rialzarci in
tutto il nostro splendore. Non smettete mai di lottare.
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