sabato 8 giugno 2013

Gli occhi non mentono!

Una vostra conoscente vi sta dicendo che la vostra più cara amica se ne va in giro a sparlare di voi. Come fate a capire se vi sta raccontando una bugia, per chissà quale secondo fine, oppure dice la verità? Un metodo c’è, ed è vecchio quanto il mondo: guardatela negli occhi! Quante volte abbiamo sentito dire “se vuoi capire se ti stanno mentendo, guardali negli occhi”? Per via di vari fattori fisiologici, gli occhi compiono dei movimenti corrispondenti al nostro stato d’animo. Nel precedente articolo abbiamo parlato della dilatazione delle pupille, qui invece ci occuperemo dei movimenti oculari. Ma come funziona questo “metodo” e come applicarlo nel nostro caso?
  Prima di iniziare è importante che facciate una cosa: calatevi nella parte. Riuscite a vedere il viso e lo sguardo di una vostra conoscente che potrebbe rientrare nella nostra situazione? Bene (sono sicurissimo di sì…). Per prima cosa, dopo il suo bel racconto, gli facciamo qualche domanda che, attenzione, non riguarda ciò che ha appena finito di dire bensì qualcosa di generico del tipo: “Senti, venendo qui hai notato se i lavori dall'altra parte della strada li hanno finiti?”, oppure “Non è che per caso ti ricordi se ho lasciato il cellulare sulla scrivania?” e cose del genere. Naturalmente, dopo domande di questo tipo, vediamo comparire sul volto della nostra carissima futura amica (o malefica manipolatrice) un’espressione di smarrimento che in un nano secondo ci dice: “E che cavolo ha a che fare con quello che ho detto?”. Ma noi ce la ridiamo sotto i baffi e gli chiediamo, senza suscitare sospetti, se per favore può rispondere alla nostra domanda. Il motivo di questa scenetta da Teatro dell’Assurdo è dovuta al fatto che, così facendo, noi possiamo “calibrare” la nostra interpretazione dei suoi movimenti oculari. Infatti di norma la cosa funziona così: se porta il suo sguardo in alto od orizzontalmente alla nostra destra sta cercando di ricordare, e quindi di dirci qualcosa che realmente è accaduto; se, invece, il suo sguardo va in alto od orizzontalmente alla nostra sinistra allora sta attivando la sua parte creativa, e quindi ci sta raccontando un sacco di fesserie. Questo, però, succede appunto nella norma, ma non è detto che il nostro soggetto ci rientri. Ecco perché è importante fare “domande test” fuori contesto, e all'improvviso, a cui non potrà fare altro che cercare di ricordare e di rispondere istintivamente: solo in questo modo potremo verificare se la nostra “lettura” è affidabile oppure no. In realtà sarebbe bene non affidarsi solo ed esclusivamente a questo “metodo”. I singoli segnali sono come le singole parole: è necessario avere un ben determinato contesto per ottenere un ben determinato significato. La parola “casa” nella frase “Quella è la casa in cui abito” ha un significato del tutto diverso da quello nella frase “Con te mi sento a casa”. Lo stesso accade con il linguaggio del corpo: abbiamo bisogno di diversi segnali per poterne comprendere il significato. Ma per adesso provate a mettere in pratica il metodo “movimenti oculari”, di sicuro vi divertirete.

micheleputrino@email.it

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