venerdì 9 dicembre 2016

Che cos’è lo Smart Power e perché è importante

Coloro che si trovano in una posizione di comando normalmente applicano uno di questi due metodi per esercitare la propria leadership: o fanno capire – seppure in modo indiretto – che se non si obbedisce alle loro direttive si subiranno delle pesanti conseguenze (metodo “tradizionale” per affermare il proprio potere), oppure persuadono e manipolano con delle specifiche tecniche fino a quando non saranno i loro stessi sottoposti a “voler” fare quello che gli viene richiesto (questo secondo metodo è quello che oggi va per la maggiore). Nel primo caso si parla di Hard Power, mentre nel secondo di Soft Power.In realtà i grandi leader non applicano mai uno soltanto di questi approcci, bensì li utilizzano tutt’e due dosandoli in modo accurato a seconda delle circostanze. Quando ciò accade abbiamo a che fare con un leader che sta applicando lo Smart Power.

domenica 27 novembre 2016

Nella mente di Donald Trump

Com'è noto, a partire dal 20 gennaio 2017 il nuovo presidente degli Stati Uniti sarà ufficialmente Donald John Trump, una delle quattrocento persone più ricche del pianeta e ora, dunque, anche il più potente.
Estremo, dirompente, provocatorio ed egocentrico Donald Trump riesce sempre a far parlar di sé, facendosi odiare o amare, ma non risultando mai indifferente a chi incrocia il suo cammino. Con il suo arrivo alla Casa Bianca, quindi, non stupisce che in mezzo mondo siano scoppiate proteste e indignazioni (anche molto accese). Quello che, però, credo sia molto importante fare è analizzare – in modo obiettivo, tecnico e razionale – le motivazioni reali che spingono Donald Trump ad agire così come agisce, mettendo da parte ideologie, simpatie e antipatie. Per fare questo seguirò lo stesso metodo che ho già applicato per analizzare Vladimir Putin nell'articolo Nella mente di Putin, e cioè individuando quattro punti fondamentali che sono: motivazione (Punto 1); tecniche di persuasione (Punto 2); linguaggio del corpo (Punto 3); stile di leadership (Punto 4).

mercoledì 23 novembre 2016

Dove sta andando l’umanità?

Senza una forte motivazione per cui vivere, non riusciremmo nemmeno ad alzarci la mattina dal letto. E infatti è quello che capita quotidianamente a un gran numero di persone in tutto il mondo. Il problema è che non basta una motivazione qualsiasi, bensì deve essere, appunto, “forte”, cioè deve dare un significato alto alla nostra esistenza e, quindi, giustificare le difficoltà e le sofferenze che affrontiamo ogni giorno. Non è un caso, infatti, che da sempre le religioni sono al vertice di ogni civiltà. “Ma”, si obietterà, “anche se oggi le civiltà sono laiche riusciamo lo stesso andare avanti e a progredire”. In realtà, tutti coloro che contribuiscono significativamente all’evoluzione umana credono sempre fortemente in qualcosa che li motiva, in ogni istante, ad agire con il massimo delle energie (gli imprenditori credono al “dio” della crescita, gli scienziati al “dio” della genialità, i creativi a quello dell’innovazione). Il resto dell’umanità si “aggrappa” al carro trainato da questi individui. Ecco perché tutti abbiamo la percezione di progredire – pur non avendo apparentemente nessun “credo” – e, allo stesso tempo, viviamo in un perenne stato di vuoto e di angoscia. Eppure oggi un nuovo credo sta nascendo, un credo talmente grande che non potrà che accomunare l’intera umanità e di cui proprio in questa nostra era così turbolenta stiamo tutti vivendo il primo fiorire.

martedì 22 novembre 2016

L’attacco dello stratega (eBook)

L’ATTACCO DELLO STRATEGA è il secondo volume della collana LE REGOLE DEL GIOCO DEL POTERE. Qui di seguito è possibile leggere la prefazione e il primo capitolo.


Prefazione a L’attacco dello stratega
«Quando ti muovi, sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna.»
Sun TzuL’arte della guerra
 È tempo di imparare ad attaccare. Non è possibile vincere nel gioco del potere senza essere in grado di “muovere per primo” sulla scacchiera.
Come avrai certamente notato durante il corso della tua vita, è molto più facile e naturale mettersi sulla “difensiva” che “andare all'attacco”. Ma, anche se è detta e ridetta in continuazione da tutti, ti dico una cosa assolutamente vera: se vuoi una cosa devi prendertela. Non ci sono alternative. Infatti ricordati che non solo nessuno ti darà mai niente se non sei tu a chiedere ma, cosa ancora più importante, nessuno nemmeno ti noterà se non fai qualcosa per farti sentire. Quindi va da sé che dovrai diventare un attaccante. Il “come” diventarlo te lo spiegherò in questa Parte II de Le Regole del Gioco del Potere.
21ª Regola: Siediti al posto di comando
Molto probabilmente ti capita spesso di ricevere qualcuno nel tuo ufficio e di aver la necessità di fargli capire chi è che comanda tra voi due (magari è un dipendente che ha scambiato il posto di lavoro per casa sua). Ebbene, esiste tutta una strategia che solo i leader più affermati conoscono. Si basa esclusivamente sul linguaggio non verbale; e questo significa che potrai intimorire il tuo interlocutore pur dicendo tante belle parole (magari anche di elogio) e con un bel sorriso stampato in faccia. Ti sembra impossibile? Adesso ti spiego come fare.
  1. Prima di tutto rimedia una bella poltrona molto vistosa, possibilmente di pelle; assicurati che sia di quelle girevoli e regolabili in altezza.
  2. Una volta che ti trovi al negozio compra anche due sedie sì esteticamente piacevoli ma il quanto più scomode possibile. Inoltre, mi raccomando: che non siano né girevoli né regolabili in altezza.
  3. Porta tutto in ufficio e metti la tua super poltrona imperiale dietro la scrivania alzandola il più possibile in base alla tua altezza (se sei un tipo non molto alto non esagerare, a meno che non vuoi dare l’impressione di un marmocchio che sale e scenda dalla sedia di papà). Lo schienale deve essere rivolto verso una parete chiusa (quindi, quando ti siedi, alle tue spalle non devono esserci finestre o spazi aperti).
  4. Ora sistema le due sedie fantozziane di fronte alla tua scrivania e, mi raccomando, questa volta in modo che la schiena della tua controparte, quando si siederà, sia rivolta verso uno spazio ampio, possibilmente verso la porta d’uscita.
Se ti stai chiedendo il perché dovrebbe funzionare questo modo di disporre le sedie, il motivo è questo: quando dietro la nostra schiena è presente una parete, inconsciamente ci sentiamo più protetti perché sappiamo che non possiamo ricevere un attacco inaspettato alle nostre spalle. Inoltre, avere una sedia che ruota e facilmente spostabile ci fa sentire padroni della situazione, così come la posizione elevata rispetto al nostro interlocutore ci fa sentire dominanti su di lui.
A questo punto puoi facilmente immaginare come, invece, si sentirà il tuo “ospite” in questa situazione. Schiacciato in una sedia piccola, scomoda e che non gli dà possibilità di azione; le spalle non protette (in più con la porta che invita inconsciamente a scappar via) e con una figura che guarda dall'alto in basso. Non credo di dover aggiungere altro.
Il libro è disponibile in formato eBook al prezzo di € 2,99 ed è acquistabile nei seguenti store: AmazonGoogle PlayKoboApple iTunesIBSLa FeltrinelliMondadori Store e  in tutte le più importanti librerie online.

venerdì 21 ottobre 2016

Come persuadere gli altri senza dire una parola

Esistono indubbiamente alcune persone che riescono ad affascinarci e ad evocare la nostra simpatia già dopo pochi minuti che siamo a contatto con loro. Ciò avviene in modo talmente inteso che sentiamo di poterci fidare praticamente a occhi chiusi di loro. Com’è possibile una cosa del genere? Escludendo, naturalmente, inesistenti “motivi esoterici”, la spiegazione non può che essere logica e razionale. E, come tutte le cose logiche e razionali, chiunque può imparare a far proprio questo “super potere”. Va da sé che far propria una tale tecnica diventa qualcosa di estremamente prezioso in ambito lavorativo (per persuadere il proprio capo ad accettare una proposta o a farci concedere dei giorni liberi, oppure a convincere un cliente a chiudere in modo positivo una trattativa di vendita, ad esempio). Vediamo allora in cosa consiste questo metodo (che nell’abito della comunicazione non-verbale è chiamato rapport), e come utilizzarlo...
Continua a leggere sul nuovo sito ufficiale micheleputrino.com -> http://micheleputrino.com/2016/10/persuadere-gli-altri-senza-dire-parola/

giovedì 20 ottobre 2016

Il Mio Metodo

Il Volano della Potenza
Quanto segue è la rappresentazione schematica del metodo da me creato (dopo circa quindici anni di ricerca teorica e pratica) per migliorare in maniera significativa sia le prestazioni personali sia quelle di gruppo, nonché la qualità stessa della vita. Esso dunque rappresenta un innovativo metodo di formazione e coaching che, se pur integrando alcune metodologie che è possibile trovare nei metodi ormai “classici” (che si possono riscontrare in alcune filosofie occidentali e orientali, nella scienza e nella tecnologia, nella Mindfulness, nella PNL, nel Linguaggio Non-Verbale e quant’altro), non si identifica con nessuno di essi.
Il principio su cui si basa questo mio metodo si ispira al volano, e cioè un sistema circolare che consente di accumulare energia quando questa è in eccesso per poi restituirla quando se ne ha bisogno. Tutto questo, quindi, mantenendo un costante equilibrio del sistema “persona” o “gruppo” mentre esercita potenza e spinge a crescere. Ecco dunque lo schema riassuntivo del mio metodo. Di seguito la spiegazione punto per punto.

mercoledì 21 settembre 2016

L’importanza di mantenere la Parola Data

Ogni giorno assistiamo sempre più a un fenomeno apparentemente innocuo ma che, in realtà, è alla base dei disastri personali e sociali. Questo fenomeno è l’incapacità di mantenere la parola data.
In passato il valore di una persona veniva misurato da quanto questa faceva corrispondere le sue parole ai fatti. E infatti, se ci riflettete per un istante, è facile rendersi conto di come le parole hanno senso solo in quanto “simbolo” di qualcosa di reale o che, quantomeno, si crede reale. Nel momento in cui, invece, le parole perdono questa loro funzione di “rappresentanti della realtà” allora ecco vederle diventare, come si suol dire, “solo parole”, semplici suoni che alla lunga risultano particolarmente fastidiosi anche solo da sentire. E svuotandosi di significato, le parole pronunciate svuotano di senso, valore e utilità anche colui o colei che le pronuncia.
Quando diciamo...
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martedì 20 settembre 2016

Il credo del vero leader

Esistono due tipi di leader: quelli che pensano solo a “fare soldi per godere dei piaceri della vita” e quelli che, invece, vedono la propria vita come una missione per fare qualcosa di grande. I primi sono inesorabilmente condannati a una vita misera per un semplice motivo: chi insegue “i piaceri” desidera ardentemente “la pace dei sensi” che, tradotto, significa la fine delle difficoltà; ma chi cerca di sfuggire alle difficoltà non è, per definizione, un leader. La natura del vero leader, infatti, risiede proprio nell'affrontare di petto le difficoltà inseguendo la grandezza e trasmettendo questa visione agli altri; e lì dove non sono presenti le difficoltà se le va a cercare perché è un combattente e un combattente non può esistere senza combattere.
Tutti coloro che sono passati alla storia come grandi leader hanno sempre sentito dentro di sé...
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lunedì 18 luglio 2016

7 passi per diventare chi vorresti essere

Nessuno può sperare di crearsi una forte personalità senza un modello a cui ispirarsi, senza una “forma” in cui plasmarsi.
Qui di seguito vi riporto una semplice tecnica che ho descritto nel mio libro Come essere sicuri di sé che potrà essere di aiuto per creare questa "forma" nonché un valido supporto per far propria la mente dello stratega .

martedì 5 luglio 2016

La mente dello stratega (eBook)


Prefazione
«La strategia è un sistema di espedienti. Essa è più che una scienza. […] è l’arte di agire sotto la pressione delle circostanze più difficili.»
Helmuth Karl Bernhard von Moltke, Trattato sulla strategia

In questa prima parte della collana Le regole del gioco del potere intitolata La mente dello stratega ti illustrerò venti regole che ti consentiranno di impostare la giusta forma mentis al fine di diventare un combattente vincente. Dovrai, insomma, diventare uno che sa gestire alla perfezione le situazioni difficili tanto da girarle a tuo vantaggio.
Iniziare una battaglia senza avere una strategia d’azione è molto sciocco perché porta a un dispendio enorme e del tutto inutile di energie, con il risultato di restare con un pugno di mosche in mano. Per vincere una battaglia, di qualsiasi natura essa sia, è necessario essere estremamente razionali e pragmatici, e questo significa pianificare tutto, cercando di non lasciare niente al caso.
Queste venti regole non dovrai considerarle come “verità assolute” , bensì come delle guide che ti aiuteranno a sviluppare una mente strategica.
Da questo momento in poi si apre una grande sfida per te: il trasformarti da tipo passivo vittima degli eventi a stratega e padrone del tuo mondo. Vedremo quanto sarai bravo.


Il libro è acquistabile nei seguenti store:
e in tutte le maggiori librerie online.

giovedì 23 giugno 2016

Gli insicuri sono le prede preferite dai lupi

Noi esseri umani ci siamo evoluti come cacciatori. Questo è un dato di fatto, come è un dato di fatto che tali continuiamo a essere. Certo, non cacciamo più con la clava, ma di certo non mancano occasioni per tirar fuori tutta la nostra innata vena da predatori coltivata per milioni di anni. E non crediate che questa “vena” presto sparirà: cose così radicate da così tanto tempo nei nostri geni non spariscono nell'arco di poche generazioni. La cosa più saggia è, allora, imparare a capire in quali situazioni gli uomini si trasformano in lupi.
Se siete individui che “odorano” di debolezza, gli altri esseri umani che vi circondano se ne accorgeranno immediatamente. Guidati dal loro istinto primordiale, vedranno istintivamente in voi una preda. Questo li porterà, a seconda delle situazioni, della loro intelligenza e delle loro capacità strategiche, dal divertirsi nel ridicolizzarvi allo sfruttarvi per i loro fini. Ciò, attenzione, non accade soltanto con le persone aggressive (facili da individuare), bensì anche con gli individui normalmente considerati pacifici: anch'essi, infatti...
Continua a leggere sul nuovo sito ufficiale -> http://micheleputrino.com/2016/06/insicuri-le-prede-preferite-dai-lupi/

lunedì 6 giugno 2016

Giochi di Potere

Il problema fondamentale di quasi tutti coloro che si trovano ad agire nel mondo del lavoro (e non solo) è che sono stati educati sin dall'infanzia a reprimere qualsiasi vena battagliera e a valorizzare, invece, soltanto principi pacifici, altruistici e socievoli. Tutto ciò si paga a caro prezzo quando si viene catapultati nella vita reale; infatti, quando ci si trova a dover sopravvivere con le proprie forze, si scopre che i principi che valgono nel mondo reale sono esattamente opposti a quelli che ci sono stati inculcati nella nostra infanzia. Nella vita lo stato normale è lo scontro, la battaglia; i momenti pacifici sono soltanto delle eccezioni. Il mondo culturale e il così detto “politicamente corretto” negano costantemente questo stato di fatto ma ognuno di noi sente dentro di sé, invece, che vivere significa proprio combattere una costante guerra.

mercoledì 18 maggio 2016

Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto (Recensione)

«Se la sofferenza è la conseguenza di una colpa suscettibile di redenzione, questa terra e l'esistenza che su questa terra si compie sono vissute come un transito. […] A differenza della visione greca, per la quale la vita è insieme crudeltà e bellezza, la visione giudaico-cristiana, con la promessa della liberazione futura, ha potuto farsi carico e immedesimarsi con tutta la sofferenza degli uomini, vanificando la bellezza della vita terrena in quanto vita transeunte e denigrando questo mondo in quanto mondo di dolore. […] Se il dolore è il pegno della salvezza, […] all'etica della forza e della moderazione, all'etica della dignità dell'uomo che deve saper reggere il dolore […] la concezione cristiana, dopo aver riposto nel dolore la garanzia della salvezza, chiede di amare il dolore perché la sofferenza del presente è la caparra per il futuro». Così scrive, nell'ultimo capitolo del suo importante libro Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto (Feltrinelli Editore), il grande filosofo e psicanalista di fama mondiale Umberto Galimberti.

giovedì 5 maggio 2016

L’unica cosa che conta è il Corpo

È tempo di parlare chiaro, senza ipocrisie, senza più giri di parole. Noi siamo solo e soltanto il nostro corpo. Ma se siamo solo il nostro corpo, allora che fine fanno la nostra Mente, la nostra Anima e il nostro Io? Ecco la fine che fanno: la “Mente” altro non è che il cervello in azione, l' “Anima” il nostro corpo in azione e l' “Io” semplicemente l'identificazione del nostro corpo. Punto. Prima sarà chiaro a tutti questo concetto e prima torneremo a vivere.

martedì 19 aprile 2016

La Speranza è una trappola

In un'intervista rilasciata qualche mese prima di morire, uno dei più celebri registi italiani, Mario Monicelli, ha definito la Speranza «una trappola». Non è il solo, tra i grandi della cultura, che vedeva la Speranza come qualcosa di estremamente negativo. Quasi centocinquanta anni prima Friedrich Nietzsche aveva definito la speranza come «il peggiore tra i mali». Ma in realtà, per quanto a noi gente dell'era moderna possa sembrare strano, vedere la Speranza come un qualcosa di falso, negativo e ingannevole era del tutto normale per gli Antichi: è sufficiente pensare al famoso mito greco di Pandora, dove la Speranza si trovava sul fondo del vaso in cui Zeus aveva racchiuso tutti i mali del mondo. Eppure per noi oggi la Speranza sembra essere il “bene supremo”. Ma è veramente così? Se ci riflettiamo un attimo sembra proprio di no. Quante volte abbiamo fortemente sperato di vedere gli eventi prendere una certa direzione, per poi soffrire molto perché le cose sono andate in tutt'altro modo? Oppure di veder realizzato quello in cui avevamo sperato per poi restare del tutto insoddisfatti e dire magari “tutto qui?”.

giovedì 14 aprile 2016

Ecco perché oggi il mondo sembra non avere senso

Quello che state per leggere per molti potrebbe risultare “scioccante”, per altri invece “illuminante”. In ogni caso, dopo aver letto ciò che ho da dirvi difficilmente il vostro modo di pensare tornerà ad essere quello di prima. Quanto segue, infatti, è la storia del come e del perché quasi chiunque oggi sente di vivere in modo inutile, angoscioso e quindi senza senso. Se riconoscete come vere queste parole, allora continuate a leggere: scoprirete finalmente una logica a tutto questo.

venerdì 18 marzo 2016

Il Potere Emotivo dei Gesti (Recensione)

Alcune volte la vita ti riserva strane sorprese. Qualche giorno fa stavo curiosando tra gli scaffali di una libreria quando una copertina nella sezione “nuovi arrivi” mi ha colpito al limite dello shock. Non credevo ai miei occhi. È stato come fare un salto nel futuro e vedere il libro che avrei voluto scrivere per spiegare definitivamente il mio metodo motivazionale che ormai da molto tempo cerco di divulgare. Il titolo era inequivocabile, Il Potere Emotivo dei Gesti, e il sottotitolo lo era ancora di più: Presenza, Autostima, Sicurezza: usa il linguaggio del corpo per affrontare le sfide più difficili. Inoltre, come se non bastasse, in alto sulla destra, evidenziato in modo molto vistoso, c'era scritto “Un fenomeno mondiale”.

venerdì 11 marzo 2016

Come trovare un'Energia Bestiale in 5 mosse

Non ci crederete mai (o magari sì) ma se vi immedesimate con un animale che vi affascina potete fare vostra la sua "energia", una "energia bestiale" appunto. I monaci Shaolin lo sanno da sempre: ecco perché fanno quelle mosse che a noi sembrano così strane (e per alcuni ridicole). Ma ora, come sempre, andiamo subito a vedere la tecnica che ho elaborato per fare tutto ciò.

lunedì 7 marzo 2016

4 passi per non cadere più in soggezione

Ecco una semplice tecnica di Visualizzazione per non sentirsi più umiliati alla presenza di capi e conoscenti notoriamente provocatori, presuntuosi, arroganti e prepotenti!

mercoledì 2 marzo 2016

Come Parlare in Pubblico senza stress

Se tra una settimana dovreste tenere un discorso in pubblico, quale sarebbe il vostro modo di prepararvi senza farvi venire un infarto?
Come ormai sapete, “visualizzare” significa vivere” ciò che stiamo immaginando come se stesse accadendo veramente e, quindi, come se stessimo percependo attraverso i nostri cinque sensi la situazione in cui ci ritroveremmo a operare una volta raggiunto l’obiettivo. E allora ecco come, attraverso la Visualizzazione, ci si prepara mentalmente a tenere un discorso in pubblico in tutta tranquillità.

lunedì 22 febbraio 2016

Gesti, Chimica ed Emozioni

Sto sviluppando un programma di allenamento motivazionale che si basa sull'imitazione gestuale e che ho chiamato PAMIG (acronimo di Programma di Allenamento Motivazionale per Imitazione Gestuale appunto) che consisterà nel ripetere dei determinati gesti che riescano ad accendere tutto il sistema motivazionale al fine di ricaricarci di energia ogni volta che ne avremo bisogno. Si tratterà di qualcosa di molto simile al tipo di allenamento che fanno i trainer delle palestre soltanto che, invece di agire sui muscoli, agiremo sui gesti (con l'utilizzo, ovviamente, anche della Visualizzazione). Ecco perché è nato questo progetto.

mercoledì 17 febbraio 2016

Crescita, Motivazione e Heavy Metal

Foto by Eric from Flickr
Chi è appassionato di rock e metal già dal titolo avrà capito di cosa sto per parlare: della potenza che una canzone “tosta” è in grado di evocare. Non solo. Anche chi è abituato a “pompare” in palestra sa bene quanto sia energizzante ascoltare riff di chitarra elettrica e “martellate” di batteria mentre il proprio corpo trasuda da tutti i pori e il più piccolo muscolo brucia come l'inferno. Se ci pensate bene, in pratica succede qualcosa che per la logica comune è assolutamente irrazionale: “godere” mentre si ascolta una musica rumorosissima e mentre si soffre come dei dannati. Eppure, per chi è abituato a tutto ciò, è la sensazione più bella del mondo.

venerdì 12 febbraio 2016

Perché è importante l'Allenamento Mentale

Il corpo e la mente non sono per niente separati. Anzi, sono talmente legati l'uno con l'altra che si condizionano di continuo a vicenda. Se vi convincete, ad esempio, di essere degli sfigati, state tranquilli che tutto il vostro corpo vi farà sentire in quel modo; viceversa, se vi vedete come persone che emanano energia da tutti i pori, tutto il vostro corpo vi farà sentire come una fonte di potenza senza eguali. Come scrive Giuseppe Vercelli, consulente per Juventus F.C., «Lo stato mentale definisce la realtà dell'individuo». Da questo semplice presupposto è già possibile comprendere l'importanza di sapersi allenare mentalmente giacché, così facendo, possiamo creare una nostra personalità in grado di resistere alle difficoltà, a superarle e a ottenere ciò che si insegue. Ma procediamo con ordine.

lunedì 8 febbraio 2016

Una tecnica rivoluzionaria: la Visualizzazione

Guarda il video:


Negli ultimi tempi finalmente anche in Italia la Visualizzazione ha iniziato a essere presa in considerazione. Ma perché questo stupendo “strumento”, in grado di trasformare in qualcosa di magnifico le nostre vite, con l’arrivo dell’età adulta si è andato sempre più spegnendo? Recuperiamolo insieme.

mercoledì 3 febbraio 2016

Che cos'è la Visualizzazione

Avete presente quelle persone che, oggettivamente, non sono belle eppure attirano gente in qualsiasi posto e in qualsiasi situazione? Ebbene, questo succede perché esse si vedono come individui attraenti e, di conseguenza, anche gli altri li vedono così. E questo perché, sentendosi “affascinanti”, tutto il loro linguaggio del corpo trasmetterà gesti “affascinanti”. Magari queste persone non lo sanno ma questa “tecnica” così efficace e funzionale ha un nome ben preciso: si chiama Visualizzazione.

martedì 26 gennaio 2016

Il Coraggio di Cambiare

Tutto ciò che è nuovo rappresenta un rottura con ciò che siete stati finora.
Fino a questo momento avete agito, costruito e pensato in funzione delle conferme derivate dalle esperienze passate. E così vi siete convinti che se ripetete ciò che avete fatto in passato tutto andrà bene o, quantomeno, tutto seguirà una certa linearità. Ma qualcosa, ad un certo punto della vostra vita, è cambiato: siete stati licenziati, gli affari hanno iniziato ad andare male, la vostra compagna o il vostro compagno vi ha abbandonato, una persona a voi cara muore all'improvviso, e tutto questo senza un perché, senza nessuna spiegazione logica. È accaduto e basta. Voi vi sforzate di cercare di capire dove avete sbagliato ma, seppure in un primo momento credete di aver trovato i vostri “passi falsi”, vi rendete conto che questi sono visibili soltanto con il senno di poi, e che magari in quel momento sembravano essi i passi sbagliati. E allora ecco che vi convincete che tutto ciò che suona come “nuovo” è “male” perché ciò che è avvenuto di “nuovo” nella vostra vita ha portato soltanto distruzione. Rivolete il vostro guscio protettivo, rivolete la vostra routine quotidiana dove sapete esattamente cosa accadrà tra un po'.

lunedì 18 gennaio 2016

Le Relazioni, il Presente e il Linguaggio del Corpo

Quando ci relazioniamo con le altre persone accade spesso che la nostra testa inizia a vagare con pensieri del tipo: “Chissà cosa penserà di me”, “Starà pensando che sono stupido?”, “Dopo che mi avrà sentito parlare forse non vorrà più avere niente a che fare con me”, “Ecco che mi sono giocato tutto: farò la fine di Fantozzi” e così via. Alla fine quello che di solito capita è che, mentre la nostra mente è presa in questi mille viaggi tra il “ciò che accadrà” e “ciò che è accaduto”, il nostro interlocutore ci percepisce come assenti e impacciati e, di conseguenza, appariamo ai suoi occhi proprio come gli individui che temevamo di apparire. Non solo. Risultiamo anche antipatici perché non siamo “sintonizzati” sulla sua stessa lunghezza d'onda (infatti la parola “simpatia” deriva dal greco ed è composta da “SYN” che significa “con”, “insieme”, e da “PATHOS” che significa invece “passione”, “affetto”; quindi “simpatia” significa proprio “provare le stesse affezioni, le stesse passioni”). In pratica più cerchiamo di mantenere il controllo su quello che accadrà e più siamo noi stessi a creare il danno.