A
tutti noi è capitato – e magari continua a capitare – di avere a
che fare con capi arroganti e prepotenti, con conoscenti la cui
“missione” nella loro vita sembra essere soltanto quella di
contraddire qualsiasi cosa diciamo o facciamo, con impiegati agli
sportelli a cui dà fastidio già soltanto la nostra stessa esistenza,
insomma, con bulli e bulletti di ogni sorta. Il problema che sorge
con l'avere a che fare con persone del genere consiste nel fatto che
riescono a metterci in un pesante stato di soggezione che si ripercuote,
nella maggior parte dei casi in maniera molto significativa, sulla
nostra efficienza e lucidità mentale facendoci apparire così anche
agli occhi degli altri, e cioè nel modo in cui l'arrogante di turno ha deciso
di etichettarci. E così alla fine diventiamo quello che gli altri dicono che siamo.
Tempo
fa una mia amica mi confidò che l'ufficio in cui lavorava era
diventato un vero inferno per lei. Era convinta dell'odio di tutti i
suoi colleghi nei suoi riguardi per via del fatto che ormai non ne
azzeccava più una. Continuava a compiere errori su errori provocando
così significativi rallentamenti ai progetti a cui lavoravano. E
tutto questo per colpa sua; o almeno questo era ciò che lei
sosteneva. Quando gli chiesi di raccontarmi tutto dall'inizio, e cioè
dal primo giorno in cui mise piede in quell'ufficio, emerse
che nei primi tempi
lei era praticamente perfetta, talmente perfetta che tutti facevano
riferimento a lei per portare a compimento i vari progetti. Ma tutto
cambiò quando il suo capo, che lei ammirava molto, andò in pensione
e venne sostituito da, sue testuali parole, “un perfetto stronzo”.
Da quel momento diede inizio a una filippica senza fine descrivendo
il suo nuovo capo come se fosse l'incarnazione del Demonio e facendo
risalire tutti i suoi problemi a quell'individuo. Ne conseguì che
tutta quella tensione andò a influire sulla sua concentrazione e
quindi sulla sua efficienza. E poiché lei era il pilastro portante
del gruppo e gli sguardi erano continuamente concentrati su di lei,
ne derivò anche un certo “disprezzo” da parte dei suoi colleghi.
Tutto ciò, ovviamente, non fece che aumentare ancor più la sua
disattenzione e il suo nervosismo.
Naturalmente
a tutti noi è capitato di avere a che fare con “capi” difficili
(è sufficiente pensare ai tempi della scuola e quasi certamente a
tutti verrà in mente un insegnate di questo stampo). Questo vuol
dire che la differenza tra una persona che si trova in
uno stato di efficienza e chi non lo è non risiede tanto nelle qualità delle
persone che abbiamo incontrato sulla nostra strada o alle situazioni
in cui ci siamo ritrovati, bensì nel
modo in cui ci siamo
approcciati a quelle determinate persone o in quelle specifiche situazioni. Insomma, come
recita un antico detto popolare: “Se pecora ti fai il lupo ti
mangia”. E allora vediamo come evitare di diventare agnelli
sacrificali.
Come reagire alle provocazioni dei prepotenti
- Immaginate, nel modo più vivido possibile, come se si trovasse veramente di fronte a voi, la persona che vi mette in continuazione in uno stato di soggezione.
- Ora immaginatela mentre fa le cose più disgustose e ridicole come, ad esempio, mettersi le dita nel naso, scoreggiare (lo so che non è il massimo dell'eleganza scrivere queste cose ma la tecnica funziona proprio per questo motivo!), ballare nella maniera più sciocca e ridicola possibile e così via.
- Adesso, mentre fa una o tutte le cose che avete immaginato, guardatela mentre rimpicciolisce sempre più fino alle dimensioni di un topolino. Sentite la sua voce diventare sempre più simile a uno squittio. Poi magari portate la sua figura alle dimensioni di un neonato, con indosso soltanto il pannolino, e guardatela mentre gattona intorno alle vostre gambe. Insomma, ci siamo capiti: divertitevi a immaginarla nelle situazioni più assurde.
- Dopo aver trascorso un bel po' di tempo a ridere come matti a scapito di colei o colui che un tempo vi ossessionava, riportate la sua immagine alla normalità. State notando come tutta la soggezione che prima quella figura vi incuteva adesso si è fortemente alleggerita se non addirittura sparita?
- Ricordate sempre ciò che dicevano gli Antichi Romani: Repetita Iuvant! Con la ripetizione tutto migliora! Quindi, come sempre, ripetete più volte al giorno l'esercizio e accenderete quella luce che rivelerà i fantasmi per quello che realmente sono: le vecchie tende della nostra finestra!
Il
cervello umano riesce a trasformare cose sciocche in vere e proprie
mostruosità. Ma per fortuna, come per tutte le “magie” degli
illusionisti, scoperto il trucco scompaiono quelle tensioni e quelle ansie che ci tenevano bloccati e senza respiro.
Michele Putrino
Michele Putrino
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METODO BELLISSMO!!! :)
RispondiEliminaGRAZIE DI CUORE!!!
Grazie a te! ;)
EliminaOppure ingrandire la propria persona fino a farla diventare un gigante. Guardare il provocatore dall'alto ed emettere un grido così potente da farlo scappar via!
RispondiEliminabellissimo articolo! interessante, utile ed inevitabilmente divertente!!
RispondiEliminamolto bello! Complimenti!
RispondiEliminaGrazie!
Elimina..dovrebbe funzionare la non curanza nei confronti di tali individui. A volte la loro superficialità,la stupidità è irritante disgustosa sterile inutile,..quindi ben venga il tuo suggerimento....grazie a te.
Elimina.. la noncuranza purtroppo non funziona quando i poveretti son costretti ogni giorno a confrontare le TUE QUALITA' con le loro SERIE MANCANZE... Il loro livello di frustrazione è tale che o distruggono te o se stessi....
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