Istintivamente viene spontaneo credere
di poter far cambiare idea a un’altra persona bombardandola di parole. La
verità è proprio l’opposto: soltanto chi sa ascoltare riesce a far cambiare
parere agli altri. Infatti, chi sa ascoltare dona agli altri ciò che più
desiderano, e cioè essere ascoltate, comprese e accettate. Certo, ascoltare in
modo sincero richiede molto tempo e pazienza ma soltanto in questo modo è
possibile ottenere un rispetto reciproco e comprendersi a vicenda.
L’esigenza di
essere ascoltati è sempre stata presente nell’essere umano; ma oggi, ancor più
che in passato, le persone ne hanno un’esigenza viscerale. Tutta la frenesia
moderna e la continua voglia di “fare sempre più” hanno tolto molto spazio ai
rapporti umani. Ecco perché oggi il bravo ascoltatore ha certamente una
significativa marcia in più agli occhi delle altre persone.
Quello che
bisogna fare non consiste tanto nel mettersi lì ad annuire senza pronunciare
una parola mentre nella nostra testa le scimmiette suonano i piatti come accade
a Homer Simpson: quello che bisogna fare è, invece, calarsi completamente in
ciò che sta dicendo l’altro; soltanto così egli noterà dal vostro “linguaggio
non verbale” che siete sinceramente interessati a ciò che sta dicendo e, di
conseguenza, vi apprezzerà. A chiunque piace circondarsi da persone che ascoltano
ciò che hanno da dire mentre si allontanano da coloro che agiscono con
disprezzo o con disinteresse alle loro parole.
Normalmente il
massimo dell’interesse espresso è un generico “Come stai?” o “Com’è andata oggi?”.
Non c’è niente di male nel porre domande del gene, ma sarebbe bene chiedere
qualcosa che vada un po’ più nel particolare; cose del tipo: “Cosa avete
combinato di bello oggi con quel tuo simpatico collega?” o “Quindi sei andata
al cinema? Che film hai visto? Era accattivante?” o ancora “Hai incontrato
Matteo? Ti ha riportato la chitarra?” e così via. Ovviamente, state sempre
attenti a non risultare invadenti! Le domande devono sempre suscitare una
sensazione positiva nel vostro interlocutore e non, invece, procurare
irritazione. Insomma, ogni volta che chiederete con sincero interesse e giusto
tatto vi starete muovendo senza dubbio sui giusti binari.
Arrivati a
questo punto è chiaro che un bravo ascoltatore deve anche stimolare il proprio
interlocutore a parlare. E per poterlo fare, deve suscitare il suo interesse; e
per fare questo deve parlare di cose che sono d’interesse per l’interlocutore.
Ogni altra discussione risulterà alle sue orecchie – e di questo potete esserne certi – del tutto noiosa e pesante o, quantomeno, di nessun interesse. Dunque,
per prima cosa scordatevi tutte le tecniche “super-fantastiche” tanto
professate nei vari corsi e libri per rendersi “irresistibili” agli occhi degli
altri e concentratevi soltanto sugli interessi e le passioni della persona che
avete davanti. Anzi, vi dirò una cosa in più: se avete fatto un corso, per esempio
di PNL, la prima cosa che magari vorreste mettere in pratica per conquistare la
simpatia della persona con cui state parlando potrebbe essere la tecnica del
così detto rapport. Essa consiste
nell’entrare in sintonia con l’altro “imitando” i suoi gesti; naturalmente con
“imitare” non s’intende l’atto di scimmiottare il nostro interlocutore (cosa
che risulterebbe abbastanza irritante ai suoi occhi), bensì il cercare di
mettersi sulla sua stessa “lunghezza d’onda” compiendo gesti simili. Se, ad
esempio, l’altro accavalla le gambe, la tecnica del rapport dice che sarebbe
bene che lo facessimo anche noi, magari con un po’ di ritardo e in un modo
leggermente diverso. Non contesto la funzionalità di questo metodo (anche
perché concordo pienamente con il fatto che sia giusto: basta osservare due
persone conversare per accorgersi che entrambi tendono a imitare i reciproci
gesti in modo del tutto spontaneo e naturale); quello che contesto è il far
credere che tutti possano applicare questa tecnica senza che l’altro se ne
accorga: infatti, per applicare in maniera efficace la tecnica del rapport o si
è veramente dei professionisti che hanno dedicato buona parte della loro vita
al suo perfezionamento, oppure l’essere classificato come “scimmiottatore” sarà
inevitabile! E poi credo sia veramente inutile perdere tempo a perfezionare
questa tecnica: sarà sufficiente comprendere in modo sincero l’altra persona ed
entrare con essa in empatia per iniziare a “creare del rapport” in maniera
perfetta e del tutto naturale. Insomma, cercate di trovare argomenti e
interessi che vi accomunano e la “simpatia” verrà da sé.
In sintesi,
affinché si possa entrare in armonia con una persona, sono necessarie due cose:
saper ascoltare e cercare argomenti di comune interesse. E
caso vuole che non sia possibile trovare interessi comuni se prima non si è dei
bravi ascoltatori.
Come scriveva
giustamente l’esperta di galateo Emily Post: «Le buone maniere sono la
consapevolezza sensibile dei sentimenti degli altri. Se hai quella
consapevolezza, hai delle buone maniere, non importa quale forchetta tu stia
usando». E la sensibilità verso i sentimenti altrui inizia inevitabilmente con
il saper ascoltare.
micheleputrino@email.it
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