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Esistono poche
regole che, se ben seguite, quasi certamente faranno calmare del tutto il
vostro interlocutore fino, addirittura, a trovare un “accordo” con lui che
risulti vantaggioso anche per voi. Per capire meglio di cosa stiamo parlando,
illustrerò i sei punti fondamentali per gestire un litigio tramite un esempio
(che è sempre il modo più semplice e chiaro per spiegare le cose).
Siete appena rientri a casa. Il tempo di chiudere la porta e sentite la vostra
compagna o il vostro compagno urlarvi contro un’accusa che a voi risulta
assurda, qualcosa del tipo: “Tu non prepari mai la cena! La sera arrivi con
tutta tranquillità e pensi di trovare qui la tua cenetta bella e pronta! Per
chi mi hai preso?! Io non sono la tua serva!”. Naturalmente la prima cosa che
vi verrebbe spontaneo fare è quella di urlargli contro contrattaccando con accuse di ogni sorta. Ebbene, non fatelo. Seguite invece i
seguenti passi.
1. Preoccupatevi di capire i motivi della sua rabbia.
Quando
ci sentiamo attaccati, l’ultima cosa che ci verrebbe in mente è proprio quella
di preoccuparci di “comprendere” il nostro accusatore, ma senza scoprire i
motivi del suo fervore non riuscirete mai a mettervi sulla sua stessa “lunghezza”
d’onda per poi portarlo a concentrasi su argomenti più costruttivi. Dunque non
dite: “E capirai! Per due uova che devi cucinare fai una tragedia!”, bensì, con
tono sincero e chiamandola per nome, chiedete: “Perdonami Francesca, voglio
essere sicuro di non capire male: sei arrabbiata perché non ti preparo mai la
cena o perché torno tardi?”. Ne seguirà una sua precisione che,
indipendentemente da ciò che dirà, sarà quasi certamente di tono più morbido o
quantomeno farà fatica a mantenere la rabbia precedente. Al che avremo ottenuto
ciò che volevamo dal nostro primo passo.
2. Aspettate fino a quando non ha finito di spiegare. Altra azione
classica che compiamo quando siamo immersi in un litigio è quella di
interrompere e “parlare sopra” mentre il nostro accusatore sta facendo la sua “arringa”.
E invece è proprio ciò che non dovete fare! Mantenendo la calma, senza agitarvi
ma anche senza sospirare o portare gli occhi al cielo, ascoltate con attenzione fino a quando non tocca a voi.
3. Per
dimostrare d’aver capito, ripetetegli il concetto che ha appena
finito di esprimere. Facendo ciò, il vostro interlocutore porterà attenzione
alle vostre parole e, di conseguenza, a tutto ciò che direte di seguito. Dunque
è importante che siate tranquilli e senza toni accusatori! Infatti soltanto in
questo modo eviterete che la controparte sia prevenuta e si prepari a un
contrattacco.
4. chiedete se ci sono altre cose che vorrebbe chiarire riguardo al vostro comportamento. Anche se non sembra, questo punto è fondamentale: serve a far capire che i concetti che lui o lei sta
esprimendo sono molto importanti per voi. Se la risposta è "sì", comportatevi sempre come descritto sopra.
5. Spingete il vostro interlocutore a trovare una
soluzione insieme.
Ora dovete far capire al vostro interlocutore che non vi eravate resi conto di quanto le vostre azioni potessero ferire. Ma attenzione! Nella “strategia della conversazione” non importa se le accuse sono vere o false; quello che conta è “calmare lo stato emotivo”
del vostro interlocutore. E, come sempre, per fare questo dovete mettervi dal punto di vista dell’altro, non certo radicarvi
nel vostro.
6. aspettate fino a quando tutto si sarà calmato prima di dire la vostra. Qui il
discorso è semplice: prima eseguite i cinque “passi” sopra descritti e, quando le “fiamme” si saranno spente, dite con calma, rispetto e attenzione la vostra.
Ma non prima!
Alla
base del funzionamento di queste “strategie” sta il porgere delle domande sincere
e con rispetto. A tutti noi piace quando qualcuno ci chiede sinceramente il
nostro parere. In quel momento, infatti, sentiamo che la nostra persona ha un
peso e, di conseguenza, ci calmiamo. Ed ecco perché la nostra compagna o il nostro compagno (o il nostro collega o qualsiasi altro essere umano con cui
potremmo avere a che fare) si calma quando mostriamo di voler capire sinceramente
il motivo della sua rabbia verso di noi. In sostanza siate sempre rispettosi, e buona
parte dei problemi relazionali si risolveranno da sé.
micheleputrino@email.it
* Foto by kabaldeschO (Pixabay)
micheleputrino@email.it
* Foto by kabaldeschO (Pixabay)
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