venerdì 17 febbraio 2017

L’importanza dell’Aggressività

La demonizzazione dell’aggressività in favore di un mondo tutto “rose e fiori” sembra essere diventata la legge sovrana degli ultimi decenni. Ebbene, anche se in molti non lo sanno, questa visione della vita compare puntualmente durante il corso della storia umana quando una civiltà si appresta al suo declino. Così è accaduto ai babilonesi, agli egizi, ai greci, ai romani e persino alla civiltà rinascimentale. E adesso sta succedendo a noi.

Ho consapevolmente deciso di utilizzare la parola aggressività rispetto ad altre più “politicamente corrette” per far cogliere al lettore, in modo fortemente emotivo, che è necessario controbilanciare l’equazione rispetto alla situazione attuale.

venerdì 9 dicembre 2016

Che cos’è lo Smart Power e perché è importante

Coloro che si trovano in una posizione di comando normalmente applicano uno di questi due metodi per esercitare la propria leadership: o fanno capire – seppure in modo indiretto – che se non si obbedisce alle loro direttive si subiranno delle pesanti conseguenze (metodo “tradizionale” per affermare il proprio potere), oppure persuadono e manipolano con delle specifiche tecniche fino a quando non saranno i loro stessi sottoposti a “voler” fare quello che gli viene richiesto (questo secondo metodo è quello che oggi va per la maggiore). Nel primo caso si parla di Hard Power, mentre nel secondo di Soft Power.In realtà i grandi leader non applicano mai uno soltanto di questi approcci, bensì li utilizzano tutt’e due dosandoli in modo accurato a seconda delle circostanze. Quando ciò accade abbiamo a che fare con un leader che sta applicando lo Smart Power.

domenica 27 novembre 2016

Nella mente di Donald Trump

Com'è noto, a partire dal 20 gennaio 2017 il nuovo presidente degli Stati Uniti sarà ufficialmente Donald John Trump, una delle quattrocento persone più ricche del pianeta e ora, dunque, anche il più potente.
Estremo, dirompente, provocatorio ed egocentrico Donald Trump riesce sempre a far parlar di sé, facendosi odiare o amare, ma non risultando mai indifferente a chi incrocia il suo cammino. Con il suo arrivo alla Casa Bianca, quindi, non stupisce che in mezzo mondo siano scoppiate proteste e indignazioni (anche molto accese). Quello che, però, credo sia molto importante fare è analizzare – in modo obiettivo, tecnico e razionale – le motivazioni reali che spingono Donald Trump ad agire così come agisce, mettendo da parte ideologie, simpatie e antipatie. Per fare questo seguirò lo stesso metodo che ho già applicato per analizzare Vladimir Putin nell'articolo Nella mente di Putin, e cioè individuando quattro punti fondamentali che sono: motivazione (Punto 1); tecniche di persuasione (Punto 2); linguaggio del corpo (Punto 3); stile di leadership (Punto 4).

mercoledì 23 novembre 2016

Dove sta andando l’umanità?

Senza una forte motivazione per cui vivere, non riusciremmo nemmeno ad alzarci la mattina dal letto. E infatti è quello che capita quotidianamente a un gran numero di persone in tutto il mondo. Il problema è che non basta una motivazione qualsiasi, bensì deve essere, appunto, “forte”, cioè deve dare un significato alto alla nostra esistenza e, quindi, giustificare le difficoltà e le sofferenze che affrontiamo ogni giorno. Non è un caso, infatti, che da sempre le religioni sono al vertice di ogni civiltà. “Ma”, si obietterà, “anche se oggi le civiltà sono laiche riusciamo lo stesso andare avanti e a progredire”. In realtà, tutti coloro che contribuiscono significativamente all’evoluzione umana credono sempre fortemente in qualcosa che li motiva, in ogni istante, ad agire con il massimo delle energie (gli imprenditori credono al “dio” della crescita, gli scienziati al “dio” della genialità, i creativi a quello dell’innovazione). Il resto dell’umanità si “aggrappa” al carro trainato da questi individui. Ecco perché tutti abbiamo la percezione di progredire – pur non avendo apparentemente nessun “credo” – e, allo stesso tempo, viviamo in un perenne stato di vuoto e di angoscia. Eppure oggi un nuovo credo sta nascendo, un credo talmente grande che non potrà che accomunare l’intera umanità e di cui proprio in questa nostra era così turbolenta stiamo tutti vivendo il primo fiorire.

martedì 22 novembre 2016

L’attacco dello stratega (eBook)

L’ATTACCO DELLO STRATEGA è il secondo volume della collana LE REGOLE DEL GIOCO DEL POTERE. Qui di seguito è possibile leggere la prefazione e il primo capitolo.


Prefazione a L’attacco dello stratega
«Quando ti muovi, sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna.»
Sun TzuL’arte della guerra
 È tempo di imparare ad attaccare. Non è possibile vincere nel gioco del potere senza essere in grado di “muovere per primo” sulla scacchiera.
Come avrai certamente notato durante il corso della tua vita, è molto più facile e naturale mettersi sulla “difensiva” che “andare all'attacco”. Ma, anche se è detta e ridetta in continuazione da tutti, ti dico una cosa assolutamente vera: se vuoi una cosa devi prendertela. Non ci sono alternative. Infatti ricordati che non solo nessuno ti darà mai niente se non sei tu a chiedere ma, cosa ancora più importante, nessuno nemmeno ti noterà se non fai qualcosa per farti sentire. Quindi va da sé che dovrai diventare un attaccante. Il “come” diventarlo te lo spiegherò in questa Parte II de Le Regole del Gioco del Potere.
21ª Regola: Siediti al posto di comando
Molto probabilmente ti capita spesso di ricevere qualcuno nel tuo ufficio e di aver la necessità di fargli capire chi è che comanda tra voi due (magari è un dipendente che ha scambiato il posto di lavoro per casa sua). Ebbene, esiste tutta una strategia che solo i leader più affermati conoscono. Si basa esclusivamente sul linguaggio non verbale; e questo significa che potrai intimorire il tuo interlocutore pur dicendo tante belle parole (magari anche di elogio) e con un bel sorriso stampato in faccia. Ti sembra impossibile? Adesso ti spiego come fare.
  1. Prima di tutto rimedia una bella poltrona molto vistosa, possibilmente di pelle; assicurati che sia di quelle girevoli e regolabili in altezza.
  2. Una volta che ti trovi al negozio compra anche due sedie sì esteticamente piacevoli ma il quanto più scomode possibile. Inoltre, mi raccomando: che non siano né girevoli né regolabili in altezza.
  3. Porta tutto in ufficio e metti la tua super poltrona imperiale dietro la scrivania alzandola il più possibile in base alla tua altezza (se sei un tipo non molto alto non esagerare, a meno che non vuoi dare l’impressione di un marmocchio che sale e scenda dalla sedia di papà). Lo schienale deve essere rivolto verso una parete chiusa (quindi, quando ti siedi, alle tue spalle non devono esserci finestre o spazi aperti).
  4. Ora sistema le due sedie fantozziane di fronte alla tua scrivania e, mi raccomando, questa volta in modo che la schiena della tua controparte, quando si siederà, sia rivolta verso uno spazio ampio, possibilmente verso la porta d’uscita.
Se ti stai chiedendo il perché dovrebbe funzionare questo modo di disporre le sedie, il motivo è questo: quando dietro la nostra schiena è presente una parete, inconsciamente ci sentiamo più protetti perché sappiamo che non possiamo ricevere un attacco inaspettato alle nostre spalle. Inoltre, avere una sedia che ruota e facilmente spostabile ci fa sentire padroni della situazione, così come la posizione elevata rispetto al nostro interlocutore ci fa sentire dominanti su di lui.
A questo punto puoi facilmente immaginare come, invece, si sentirà il tuo “ospite” in questa situazione. Schiacciato in una sedia piccola, scomoda e che non gli dà possibilità di azione; le spalle non protette (in più con la porta che invita inconsciamente a scappar via) e con una figura che guarda dall'alto in basso. Non credo di dover aggiungere altro.
Il libro è disponibile in formato eBook al prezzo di € 2,99 ed è acquistabile nei seguenti store: AmazonGoogle PlayKoboApple iTunesIBSLa FeltrinelliMondadori Store e  in tutte le più importanti librerie online.

venerdì 21 ottobre 2016

Come persuadere gli altri senza dire una parola

Esistono indubbiamente alcune persone che riescono ad affascinarci e ad evocare la nostra simpatia già dopo pochi minuti che siamo a contatto con loro. Ciò avviene in modo talmente inteso che sentiamo di poterci fidare praticamente a occhi chiusi di loro. Com’è possibile una cosa del genere? Escludendo, naturalmente, inesistenti “motivi esoterici”, la spiegazione non può che essere logica e razionale. E, come tutte le cose logiche e razionali, chiunque può imparare a far proprio questo “super potere”. Va da sé che far propria una tale tecnica diventa qualcosa di estremamente prezioso in ambito lavorativo (per persuadere il proprio capo ad accettare una proposta o a farci concedere dei giorni liberi, oppure a convincere un cliente a chiudere in modo positivo una trattativa di vendita, ad esempio). Vediamo allora in cosa consiste questo metodo (che nell’abito della comunicazione non-verbale è chiamato rapport), e come utilizzarlo...
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giovedì 20 ottobre 2016

Il Mio Metodo

Il Volano della Potenza
Quanto segue è la rappresentazione schematica del metodo da me creato (dopo circa quindici anni di ricerca teorica e pratica) per migliorare in maniera significativa sia le prestazioni personali sia quelle di gruppo, nonché la qualità stessa della vita. Esso dunque rappresenta un innovativo metodo di formazione e coaching che, se pur integrando alcune metodologie che è possibile trovare nei metodi ormai “classici” (che si possono riscontrare in alcune filosofie occidentali e orientali, nella scienza e nella tecnologia, nella Mindfulness, nella PNL, nel Linguaggio Non-Verbale e quant’altro), non si identifica con nessuno di essi.
Il principio su cui si basa questo mio metodo si ispira al volano, e cioè un sistema circolare che consente di accumulare energia quando questa è in eccesso per poi restituirla quando se ne ha bisogno. Tutto questo, quindi, mantenendo un costante equilibrio del sistema “persona” o “gruppo” mentre esercita potenza e spinge a crescere. Ecco dunque lo schema riassuntivo del mio metodo. Di seguito la spiegazione punto per punto.

mercoledì 21 settembre 2016

L’importanza di mantenere la Parola Data

Ogni giorno assistiamo sempre più a un fenomeno apparentemente innocuo ma che, in realtà, è alla base dei disastri personali e sociali. Questo fenomeno è l’incapacità di mantenere la parola data.
In passato il valore di una persona veniva misurato da quanto questa faceva corrispondere le sue parole ai fatti. E infatti, se ci riflettete per un istante, è facile rendersi conto di come le parole hanno senso solo in quanto “simbolo” di qualcosa di reale o che, quantomeno, si crede reale. Nel momento in cui, invece, le parole perdono questa loro funzione di “rappresentanti della realtà” allora ecco vederle diventare, come si suol dire, “solo parole”, semplici suoni che alla lunga risultano particolarmente fastidiosi anche solo da sentire. E svuotandosi di significato, le parole pronunciate svuotano di senso, valore e utilità anche colui o colei che le pronuncia.
Quando diciamo...
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martedì 20 settembre 2016

Il credo del vero leader

Esistono due tipi di leader: quelli che pensano solo a “fare soldi per godere dei piaceri della vita” e quelli che, invece, vedono la propria vita come una missione per fare qualcosa di grande. I primi sono inesorabilmente condannati a una vita misera per un semplice motivo: chi insegue “i piaceri” desidera ardentemente “la pace dei sensi” che, tradotto, significa la fine delle difficoltà; ma chi cerca di sfuggire alle difficoltà non è, per definizione, un leader. La natura del vero leader, infatti, risiede proprio nell'affrontare di petto le difficoltà inseguendo la grandezza e trasmettendo questa visione agli altri; e lì dove non sono presenti le difficoltà se le va a cercare perché è un combattente e un combattente non può esistere senza combattere.
Tutti coloro che sono passati alla storia come grandi leader hanno sempre sentito dentro di sé...
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lunedì 18 luglio 2016

7 passi per diventare chi vorresti essere

Nessuno può sperare di crearsi una forte personalità senza un modello a cui ispirarsi, senza una “forma” in cui plasmarsi.
Qui di seguito vi riporto una semplice tecnica che ho descritto nel mio libro Come essere sicuri di sé che potrà essere di aiuto per creare questa "forma" nonché un valido supporto per far propria la mente dello stratega .