martedì 1 luglio 2014

Come Comportarsi con i Provocatori

A tutti noi è capitato – e magari continua a capitare – di avere a che fare con capi arroganti e prepotenti, con conoscenti la cui “missione” nella loro vita sembra essere soltanto quella di contraddire qualsiasi cosa diciamo o facciamo, con impiegati agli sportelli a cui dà fastidio già soltanto la nostra stessa esistenza, insomma, con bulli e bulletti di ogni sorta. Il problema che sorge con l'avere a che fare con persone del genere consiste nel fatto che riescono a metterci in un pesante stato di soggezione che si ripercuote, nella maggior parte dei casi in maniera molto significativa, sulla nostra efficienza e lucidità mentale facendoci apparire così anche agli occhi degli altri, e cioè nel modo in cui l'arrogante di turno ha deciso di etichettarci. E così alla fine diventiamo quello che gli altri dicono che siamo. 

venerdì 20 giugno 2014

Come Gestire l'Umore

Perché molte volte ci sentiamo preda del nostro umore? Pur frequentando le stesse persone e gli stessi luoghi di sempre, in alcuni momenti capita di non sentirci più noi stessi ma marionette manovrate da qualche strana forza di cui non riusciamo a trovare la causa. Quante volte, infatti, ci è capitato di dire: “Scusa, non ero in me”? Questa situazione, in cui tutti noi prima o poi ci siamo ritrovati, ha una spiegazione molto logica e, per certi versi, molto semplice. Vediamo di cosa si tratta.

sabato 14 giugno 2014

Come Migliorare la Propria Immagine

Pochi se ne rendono conto ma il nostro modo di agire e di muoverci nel mondo deriva dall'immagine che abbiamo di noi stessi, da chi siamo convinti di essere. Se qualcuno di voi ha mai recitato una parte sa esattamente di cosa sto parlando: in quel momento non siete più il signor o la signora “X”, ma il personaggio della vostra recitazione; agite come lui, pensate come lui, vi sentite lui. La cosa simpatica, in tutto ciò, è che gli altri vi identificheranno con l'immagine che avete di voi stessi proprio perché i vostri gesti, e quindi il modo di relazionarvi, sarà in funzione di chi siete convinti di essere.

venerdì 6 giugno 2014

Come Essere Vincenti

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Per tutta la nostra vita abbiamo creduto di sapere cos'è il successo, tanto che molti di noi hanno trascorso gran parte della vita a inseguirlo. Non abbiamo chiuso occhio notti intere per studiare al fine di ottenere il voto più alto a un esame; abbiamo trascorso settimane a sfogliare riviste e a girare come trottole tra negozi affinché tutti, a un evento, potessero dire: “Cavolo!”, con un mix di ammirazione e invidia; abbiamo fatto i viaggi più assurdi non vedendo l'ora di mettere le foto su Facebook e far crepare tutti d'invidia; ci siamo allenati senza sosta e con affanno per poter dire, il giorno della partita o della gara, di essere “il più forte”. Consiste veramente in questo l'arte di “essere vincenti”?

giovedì 29 maggio 2014

Migliorare il Corpo migliorando la Mente

Per molto tempo la Mente e il Corpo sono stati concepiti come del tutto indipendenti l'una dall'altro. Questa suddivisione risale ai tempi più remoti. È sufficiente pensare al fatto che già gli antichi greci concepivano l'essere umano come composto di tre parti, e cioè “spirito”, “anima” e “corpo” (a questa suddivisione è dovuto il nome generico di “animali” per gli altri esseri viventi dato che si credeva possedessero sì l'anima ma non lo spirito poiché, sempre secondo la concezione antica, quest'ultimo appartiene soltanto agli esseri umani). Questa ripartizione – per quanto inizialmente fosse soltanto “convenzionale”, nel senso che consentiva di chiarire meglio alcuni quesiti che i filosofi si ponevano – con il trascorrere dei secoli si è sempre più radicata nella mentalità degli uomini, tanto che molti sono arrivati a credere che tutto ciò che è mentale “è bene” (giacché innalza sempre più verso una vita “divina”) e, di conseguenza, tutto ciò che è corporeo “è male” (perché trascina verso lo stato animale l'essere umano). Alla luce delle conoscenze scientifiche di cui disponiamo oggi, appare evidente che una tale concezione della vita non può che risultare distruttiva.

martedì 20 maggio 2014

Ancora un altro passo

Alcune mattine ci alziamo e le prime cose che ci vengono in mente sono le difficoltà che dovremo affrontare nei prossimi mesi o, addirittura, nei prossimi anni. Ciò che potrebbe accadere nel futuro ci ossessiona. E così facendo ci alziamo terrorizzati e pieni di ansia perché “è tutto troppo più grande di me”. Percepiamo gli eventi futuri come enormi mostri che attendono pazienti una sola cosa: torturarci nei modi più orrendi per farci provare le sofferenze più atroci, prima di dar fine alla nostra vita nel modo più squallido possibile. Questo non accade soltanto appena svegli, ma anche molte volte durante la giornata. Magari si presenta un piccolo imprevisto ed ecco sentire lo stomaco chiudersi a riccio, il cuore pompare sangue a più non posso e i muscoli del corpo trasformarsi in corde di violino; ci sentiamo come persi nel nulla più assoluto, come trascinati da un mostro marino nei più profondi abissi. E tutto questo soltanto perché, per un motivo o per l'altro, siamo ossessionati dal nostro futuro. È dunque sbagliato, come sostengono alcune filosofie e “linee di pensiero”, guardare e progettare un proprio futuro? Naturalmente no: è nella natura di noi esseri umani avere una meta da raggiungere affinché il nostro vissuto quotidiano abbia un senso. Il problema, dunque, non risiede nel futuro in sé, bensì nel come lo affrontiamo.

sabato 12 aprile 2014

Resistere

«Discendiamo da gente che è sopravvissuta a un'infinità di predatori, guerre, carestie, migrazioni, malattie e catastrofi naturali e che ci ha trasmesso i propri geni. Oggi, tra le tante promesse da rotocalco, c'è posto anche per chi parla di “eliminare lo stress”. Non solo ciò è impossibile, ma sarebbe anche inutile: noi siamo costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. […] è la resilienza a essere la norma negli esseri umani, non la fragilità. […] Il termine “resilienza” proviene dalla metallurgia: indica, nella tecnologia metallurgica, la capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate. Per un metallo la resilienza rappresenta il contrario della fragilità. Così anche in campo psicologico: la persona resiliente è l'opposto di una facilmente vulnerabile. […] [In sostanza indica] l'atteggiamento di andare avanti senza arrendersi, nonostante le difficoltà». Queste magnifiche parole, tratte dall'ottimo libro di Pietro Trabucchi Resisto Dunque Sono, racchiudono in sintesi cosa la vita è nei fatti: un gioco duro in cui bisogna imparare ad amare l'atto di avanzare sempre più e, quindi, a resistere.

sabato 5 aprile 2014

La Forza dei Simboli

Esistono momenti nella nostra vita in cui diventa difficile distinguere il sogno dalla realtà, il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Molte volte ci fermiamo a riflettere e ci chiediamo: “Ma cos'è che devo fare? Qual è la giusta decisione che devo prendere? Perché non riesco mai a decidere chiaramente? Perché non riesco mai a essere sicuro delle mie decisioni?”. E se anche alcune volte riusciamo, per un momento o un giorno che sia, ad avere tutto chiaro, a sentirci “illuminati” dalla “verità”, a dire “Ma sì certo! È ovvio! La soluzione è così semplice! Quanto sono stato sciocco finora!”, tutto dura soltanto un battito di ciglia; risucchiati da altri eventi, nei momenti successivi dimentichiamo la “grande verità” che avevamo colto fino ad arrivare a chiederci: “Ma come è stato possibile che sia esistito un momento in cui ero completamente in pace con me stesso e ora mi sembra impossibile che una cosa del genere possa mai accadere?”. Noi gente dell'era moderna non ce ne rendiamo conto ma il motivo è dovuto a un fatto su cui gli antichi avevano ben chiare le idee: se non si identificano in qualche modo queste “forze” che gestiscono le nostre vite diventa molto difficile saperle gestire e molto facile, invece, diventarne succube. Come risolsero il problema? In un modo molto semplice: identificarono con un simbolo ognuna di queste “forze” e, come per magia, tutto divenne più chiaro e più facile.

martedì 11 marzo 2014

Il Potere della Suggestione

Non esiste momento, luogo o situazione in cui non sia presente la suggestione. E questo significa che, senza saperlo, tutti noi siamo continuamente sotto il suo influsso. Ciò avviene perché, per riuscire a convincere qualcuno o noi stessi di qualcosa, non possiamo fare a meno di suggestionare. È una cosa negativa? Stiamo dicendo che tutti siamo potenzialmente soggetti al “lavaggio del cervello”? La risposta esatta è: Sì e No. “Sì” perché, chi conosce le giuste tecniche per suggestionare, se privo di una certa etica, può sfruttarle per manipolare le menti più ingenue; “No” perché tutte le nostre idee, i nostri "credo", insomma, tutto ciò che sentiamo “nostro” si è formato in noi proprio grazie alla suggestione o, meglio, all'auto-suggestione. E questo perché è praticamente impossibile imparare senza auto-suggestionarsi.

sabato 1 marzo 2014

Come gestire le Emozioni

Esistono aspetti della nostra mente che ci sono del tutto sconosciuti, ma che controllano e gestiscono gran parte della nostra vita. Sigmund Freud chiamò il “luogo” dove risiedono questi misteriosi “dittatori” inconscio. Questo è un luogo primordiale, dove le “leggi” che lo governano risalgono a prima che l'uomo imparasse a parlare. Milioni di anni di evoluzione le hanno ben radicate all'interno di noi. Esse sono talmente sicure di ciò che è bene e male per noi che non hanno mai un attimo di esitazione per farsi rispettare. E lo fanno attraverso quelle reazioni che suscitano in noi sensazioni che abbiamo imparato a chiamare emozioni.